Viaggio al centro di… Palermo, dalle Muchate alle antiche Fornaci Maiorana

Un percorso sotterraneo che idealmente collega due luoghi – le Muchate e le antiche Fornaci Maiorana – che vi sveleranno l’animo più profondo della nostra città. Il comune denominatore di queste due esperienze alla scoperta del sottosuolo di Palermo, è proprio la discesa all’interno dei meandri palermitani. Come il professor Otto, il protagonista del romanzo di Julius Verne  che decide di esplorare il centro del pianeta, scopriremo un fantastico mondo pieno di cave, grotte, passaggi e tunnel

ESCURSIONE ALLE MUCHATE E ALLE ANTICHE FORNACI MAIORANA – Le Muchate (il termine è di origine araba e da esso deriva il verbo siciliano “ammucciare” cioè nascondere) rappresentano una delle cave calcarenitiche sotterranee più estese della città. Il sito si trova nella zona di Via Castellana Bandiera non lontano dalla Fiera del Mediterraneo. La cava, la cui origine è attestata dal ritrovamento di diversi materiali ceramici al periodo arabo, ha continuato la sua attività di estrazione di roccia calcarenitica (tufo), fino agli anni ’30 del secolo scorso, quando è stata trasformata in una “fungaia” (proprio per l’elevato grado di umidità presente all’interno).

Durante la visita sarà possibile percorrere alcune gallerie e scoprire la storia dei “carusi” che le scavarono. Il frutto di quella fatica è visibile ancora oggi: con il materiale lapideo estratto, infatti, sono stati costruiti tutti i monumenti e le case storiche del capoluogo siciliano. Nella cava, su tre livelli, si trova la Calcarenite pleistocenica, che caratterizza il sottosuolo della Piana di Palermo.

Dopo la visita alle Muchate, continueremo il nostro tour sotterraneo alle Fornaci Maiorana. Ci sposteremo in via Cardinale Rampolla, con mezzi propri al secondo sito. Un luogo altrettanto magico e anche un mirabile esempio di archeologia industriale salvato dall’abbandono dagli attuali proprietari.

Le Antiche Fornaci, a poca distanza dal primo sito visitato alle falde di Monte Pellegrino erano adibite alla produzione di Calce, che nel dopoguerra era ancora utilizzata per la costruzione di abitazioni senza struttura portante.

Il processo consisteva nella rottura del materiale calcareo in pezzi più piccoli che poi venivano buttati dentro la fornace (al livello superiore) attraverso apposite bocche.

Le tre fornaci erano alimentate al secondo livello, più in basso, mentre il terzo livello scavato nella roccia serviva per raccogliere la calce, man mano che si formava nel processo di cottura, in piccoli carrelli metallici su rotaia, i quali poi mediante elevatori venivano riportati fuori sino al livello del suolo. Un’opera davvero monumentale e ingegnosa della quale si vedono emergere le canne fumarie delle fornaci.

Visitando il terzo livello si passa attraverso stretti cunicoli scavati nella roccia illuminati dalla luce fioca di lampadine elettriche, ed appoggiati alle pareti che sono state lasciate grezze ci sono ancora alcuni attrezzi utilizzati dagli operai, martelli pneumatici, picconi, resti di carrelli, ruote di ferro, come se tutto fosse stato lasciato lì da un momento e all’altro e fosse pronto per una ripresa dei lavori.

Con un po’ di immaginazione si possono udire il clangore degli strumenti, l’ansito delle ciminiere, il rombo delle fiamme, botti e tonfi, voci concitate e si può immaginare anche quanto fosse esposta al rischio di incidenti la vita di questi lavoranti, in un’epoca in cui ancora non esistevano reti di protezione e misure di sicurezza.

Con l’avvento del cemento armato l’uso della calce venne ridotto e, a poco a poco, le fornaci caddero in disuso.

Al tempo del loro massimo sviluppo le Fornaci Maiorana impiegavano dieci lavoranti adulti e dieci “carusi” (poco più che bambini, che facevano una sorta di apprendistato, ma erano in realtà una bassa manovalanza di “aiutanti” a prezzi stracciati).

Le Antiche Fornaci furono acquistate dalla famiglia Maiorana nel 1945 e sono rimaste di loro proprietà da allora.

Recentemente, i proprietari si sono armati di buona volontà e hanno realizzato diversi lavori di ripristino, rendendo questa struttura visitabile e restituendo così alla cittadina un pezzo del suo passato storico.

PER SAPERNE DI PIÙ, LEGGI L'ARTICOLO DALL’ARCHIVIO DI REPUBBLICA QUI SOTTO
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/01/10/appello-per-salvare-antica-fabbrica-dell.html

—– Le iscrizioni dovranno pervenire entro mercoledì 13 febbraio —–

La visita, della durata di circa quattro ore, sarà articolata in gruppi di massimo 25 partecipanti. L’appuntamento è fissato alle ore 9 in via Ammiraglio Rizzo angolo via Castellana Bandiera. Le prenotazioni, al raggiungimento dei primi 25 partecipanti, verranno spostate sul secondo gruppo, previa comunicazione ai richiedenti. Prenotazione obbligatoria inviando mail a: outdoor@greensicily.net Per ogni ulteriore informazione potete contattarci al numero 3466778346 (Claudio).

Punto d'incontro
Informazioni tecniche
Abbigliamento Caschetto speleologico (noleggio compreso nel prezzo della visita)
Organizzata da
Professionale

Junio Tumbarello

  • Guida Ambientale Escursionistica
Info
Data Inizio 16 Febbraio 2019
Nazione Italia
Regione Sicilia
Provincia Palermo (PA)
Località Palermo
Orario 09:00
Tipologia di escursione Speleologia
Difficoltà Facile
Costo 15
Adatta ai bambini SI