Un articolo dedicato all’Everest, letto quando avevo appena una decina di anni, titolava: “Il Tetto del Mondo”. La “Dolce che dorme”, a dispetto del suo nome, con i suoi 2267 m è il “Tetto del Mezzogiorno” che si impone aspro ed alpino sull’Appennino Meridionale. Sulla vetta, come sospesi nel vuoto, si respirano atmosfere iperboree.
Si raggiunge la Serra Dolcedorme, la vetta più alta
del Massiccio del Pollino. Si attraversano i Piani di Pollino con le
morene glaciali “fossili” da Ovest a Est. Si sale alla Serra Dolcedorme
dal versante Ovest. Panorama mozzafiato verso lo Ionio e il versante
orientale del Parco. Si incontrano gli “Alberi Serpenti”, faggi dalle
forme eccezionalmente contorte.
Sulla Serra Dolcedorme c’è una abbondante rinnovazione di Pino loricato.
Nei pressi della vetta qualche esemplare cresce a quota 2260 slm:
unico caso nell’appennino il Pino Loricato riesce a vegetare oltre il
limite altitudinale del bosco.
I fianchi rocciosi che degradano a sud per un dislivello di oltre 1500
sono coperti da estesissime distese di pino loricato.
L’Aquila reale, il Falco Pellegrino e il corvo Imperiale sono di casa.
Il Dolcedorme offre ai visitatori la sensazione di essere al confine
tra due atmosfere: le nubi quando spirano forte i venti tornano indietro
proprio sul crinale, le temperature scendono improvvisamente al minimo
oscurarsi del Sole e la cima come una stretta torre mantiene
l’escursionista sospeso nel vuoto.
Dislivello: 1.573 mt. s.l.m. – 2.266 mt. s.l.m.
Tempo Cammino: 6 ore
Difficoltà: EE
Luogo / Punto di riferimento: Serra Dolcedorme
Comune: Rotonda
Provincia: Potenza
Regione: Basilicata
Località di Partenza: Colle dell’Impiso
Profilo Guida su Escursionismo.it : Giuseppe Cosenza