Ed alla fine siamo arrivati ad Orbetello.
410 kilometri di fatica, caldo, sudore, ma anche di paesaggi meravigliosi e di persone nuove dal cuore grande, di risate e dolore fisico.
E dentro tutto questo ci siamo noi, io e Francesco in primis e poi Antonio e Carlo, che ci siamo messi in discussione ancora un’altra volta contro un percorso che sapevamo essere lungo e faticoso, ma che si è anche rivelato bello ed affascinante, e contro la nostra carta d’identità.
Siamo partiti io e Francesco da Portonovo, nei pressi di Ancona, e subito ci siamo scontrati con una situazione meteo a dir poco infernale: caldo, caldo, caldo, pochissime zone d’ombra e, soprattutto, tanto cammino su strada asfaltata che non ha fatto altro che da specchio riflettente del calore.
Osimo, Filottrano, Treia, San Severino Marche e Pioraco sono i paesi delle Marche che abbiamo visitato e di cui ricorderemo sempre le piccole particolarità e peculiarità, paesi di cui ricorderemo gli abitanti per la loro cortesia, per il loro buon cuore – soprattutto nel momento in cui avevamo tanto bisogno di acqua e ci è stata regalata senza battere ciglia. Una zona d’Italia che ancora ti fa riflettere per le traccie lasciate dal sisma, traccie ancora visibili in alcuni luoghi che abbiamo visistato, traccie che si ascoltano nei discorsi della gente.
Nocera Umbra, Assisi, Gualdo Cattaneo, Todi, Civitella del Lago, Orvieto sono le città dell’Umbria che abbiamo visitato o, in alcuni casi, ri-visitato ma con una visuale diversa: quella che solo un cammino a piedi ti può dare.
Come non emozionarsi al pensiero di Assisi e di San Francesco e di tutto il mondo e movimento a lui legato, come per Orvieto ed il suo duomo che mi ha fatto tornare bambino. E poi le persone che abbiamo incontrato, la magnificenza di un territorio, quello degli Appennini, faticoso per le salite interminabili ma gratificante dal punto di vista dei paesaggi.
Bolsena, Onano e Sorano sono le città del Lazio che abbiamo attraversato.
Bolsena ed il suo lago, Bolsena ed il suo arrivo in salita – come tante, è vero – Bolsena e le sue vedute spettacolari sulla valle che accoglie il lago. Anche qui paesaggi che non dimenticheremo, paesaggi che, ripensandoci, non trovi in nessuna guida turistica e che solo un‘avventura come questa poteva regalarti.
E poi l’ingresso in Tuscia, come la chiamavano gli Etruschi, Toscana per come la conosciamo noi.
Camminare sulla storia, camminare nella storia, camminare su questi basamenti su cui sono passati gli Etruschi in primis e poi i Romani, le varie popolazioni di barbari che hanno “visitato” l’Italia e tanti altri fino ad arrivare a noi quattro che stiamo facendo l’Italia Coast to Coast.
Le vie cave di San Rocco e di San Sebastiano, spettacolare esempio dell’ingegno degli Etruschi.
Pitigliano, Manciano, Capalbio e Orbetello. Siamo in Maremma e siamo agli sgoccioli della nostra avventura.
Città di origine medioevale, mura di cinta, torrioni di avvistamento e porte di ingresso mantenuti in ottimo stato di conservazione a memoria del tempo che fu. Territorio tipico della Maremma, dolci colline che degradano in splendide vallate, poggi che le sovrastano e questi magnifici albero da sughero che ci hanno regalato tanta frescura in questo ultimo tratto di percorso metereologicamente molto molto caldo.
Ed alla fine siamo arrivati ad Orbetello.
Io, Francesco ed Antonio perché, aimè Carlo ci ha abbandonato a causa di una brutta distorsione alla caviglia a poche tappe dall’arrivo.
Orbetello che sembrava un miraggio il 10 di luglio, Orbetello che sembrava non arrivare mai quando il sole ci “cuoceva come uova”, Orbetello che sembrava così lontano ora è qui davanti a noi.
Che dire, cosa aggiungere più: un ringraziamento particolare a tutte le persone che ci hanno seguito attraverso i social network, attraverso soprattutto la pagina Facebook della nostra associazione Terranostra Hiking di Crispiano (che vi invito a seguire), alla rivista Escursionismo che ha voluto seguirci giorno dopo giorno pubblicando le nostre considerazioni giornaliere e le nostre foto e per finire, ma non per ultimi, agli sponsor che ci hanno voluto accompagnare in questa avventura Ipersport di Taranto, la pizzeria Tuttobuono di Crispiano e Northface.
Motivazione è cercare e riuscire ad abbattere le barriere mentali, indagare ed abbattere i propri limiti, lavorare per raggiungere la capacità di esprimersi al meglio.
(Donatella Putignano – da uno dei suoi post sulla pagina Facebook di Terranostra Hiking- NDR)