Se c’è una cosa che ci unisce, che ci appassiona è l’attività fisica, lo sport all’aria aperta immersi nella natura che il territorio ci offre.
Con questo spirito è nata l’Associazione Sportiva Dilettantistica Terranostra Hiking – sezione fitwalking dell’ASD Terranostra Team Bike.
Kilometro dopo kilometro abbiamo pensato a come potesse essere fare una camminata, un percorso sulla distanza della maratona che coinvolgesse un gran numero di persone: da questa idea un po’ folle sono nate le Filippiadi.
Ci siamo voluti ispirare a Filippide, al suo gesto eroico – senza specifici schieramenti (ci hanno fatto notare che nella terra degli Spartani noi abbiamo voluto un Ateniese come simbolo della nostra iniziativa) – che portò ad Atene la notizia della vittoria sugli Spartani, dopo aver percorso 42,195km.
Partendo dal nulla, contando sulla volontà e sulla caparbietà di Donatella, di Elio, di Enzo, di Marco, di Peter e Tiziano e del resto del gruppo abbiamo radunato in Piazza Madonna della Neve a Crispiano 100 camminatori, li abbiamo guidati fin nel Bosco delle Pianelle, li abbiamo assistiti e li abbiamo riportati – dopo quasi 12 ore – nella stessa Piazza Madonna della Neve. Tutti stanchi, tutti soddisfatti per aver realizzato una cosa semplicemente epica.
Il 2016 è passato, il gruppo di camminatori è cresciuto e allora perché non puntare al rialzo?
Filippiadi 2017 – II edizione – 200 partecipanti che si radunano in Piazza Madonna della Neve a Crispiano e che gioiosamente invadono il Bosco delle Pianelle. Al rientro stesso senso di stanchezza, stessa sensazione di appartenenza ad una impresa.
Il 2017 è andato. Terranostra Hiking cresce.
Siamo ad oggi.
Filippiadi 2018 – III edizione.
Per domenica 20 maggio vogliamo portare 300 persone a passeggio, sempre gioiosamente, nel Territorio Terra delle Gravine e nella Riserva Orientata Bosco delle Pianelle.
Ma cosa sono le Filippiadi? Non sono una gara sportiva, non sono un'escursione né un semplice trekking. Sono un vero e proprio viaggio a piedi che permette di vivere i territori che si attraversano ribaltando la nostra abituale concezione di spostamento. Sono una esperienza che apre il cuore e la mente.
Cosa posso vedere? Un incantevole paesaggio: la massiccia diffusione di piccoli appezzamenti delimitati da muri a secco, all’interno dei quali sorgono i “casidd” (costruzioni tradizionalmente destinate a ospitare i contadini ed il bestiame durante i periodi di lavoro nei campi) e appezzamenti più grandi facenti parte delle proprietà delle masserie – motore trainante dell’economia locale fino all’arrivo dell’industria pesante – il Bosco delle Pianelle che rappresenta il residuo più significativo del manto boschivo che un tempo ricopriva l’area delle Murge di Sud Est.
Un paesaggio che in primavera è in piena esplosione di nuova vita, un susseguirsi di effetti cromatici sorprendenti: la prevalenza del verde dei nuovi germogli del Bosco e dei campi seminati con il foraggio per gli animali e degli ulivi ed il rosso della terra delle campagne che crea uno scenario di grande fascino e unicità che è possibile apprezzare pienamente soltanto a piedi.
Si partirà da Crispiano.
Crispiano è un piccolo paese della provincia di Taranto, da cui dista circa 16km, e si trova adagiato nella valle creata dalle colline – che noi Crispianesi chiamiamo impropriamente “monti”: il monte della Gravina (204 m), il monte dell'Angelo (242 m), il monte Specchia (211 m) e il monte Calvello (228 m). Originariamente piccolo insediamento messapico, fu invaso e conquistato dagli Spartani. Notevoli i ritrovamenti archeologici dell’epoca della Magna Grecia, tra cui il pezzo più pregiato del Museo MARTA di Taranto (un corredo in oro, in perfette condizioni, di collana ed orecchini), sono testimonianza di quell’epoca. Successivamente invasa dai Romani (una delle supposizioni sull’origine del nome è che il territorio dell’attuale Crispiano era di proprietà di un ufficiale dell’esercito romano, tale Crispius).
La vita si iniziò a sviluppare nelle grotte del Vallone (dove attualmente viene rappresentato il Presepe Vivente) e negli insediamenti a macchia di leopardo che sorgevano nei dintorni delle numerose masserie.
Siamo notoriamente conosciuti come il Comune delle Cento Masserie, molte delle quali in attività nell’ambito della produzione agricola, dell’accoglienza e della ristorazione, e per la carne al fornello, tipico modo di cucinare la carne in appositi forni (fonello o furnidd in dialetto) dove vengono posti gli spiedi (con la carne) in posizione verticale e lontani dalla fiamma diretta del fuoco. Salsiccia, bombette e fegatini le nostre specialità da gustare assolutamente.
La partenza sarà da Piazza Madonna della Neve, costeggeremo le Grotte del Vallone e la Chiesa di Santa Maria di Crispiano, a chisa vecchij per noi Crispianesi, fulcro attorno al quale si è sviluppata la Crispiano moderna.
Il percorso si snoderà in modo tale da arrivare nella Riserva Orientata del Bosco delle Pianelle.
Il nome Bosco delle Pianelle è dovuto alla caratteristica conformazione del territorio: guardandolo, ipoteticamente, frontalmente sembra formato da tante lame di origine calcarea, tanti piani, lama in dialetto diventa chianca, chianedda, da qui l’italianizzazione in Pianelle.
Quella che abbiamo ereditato è una piccola frazione di quello bosco che nel 1317 Filippo I d’Angiò, figlio del Re di Napoli Carlo II, indotto a favorire l’insediamento in tale area e di rafforzare i suoi possessi feudali nella zona assegnò agli abitanti di Martina il diritto di legnare (cogliere legna), pascere ed acquare (far mangiare e bere) i propri animali, senza pagamento di alcuna tassa.
Durante il periodo post-unitario fu centro nevralgico delle attività di molti briganti, che qui trovarono naturale protezione tra le diverse grotte e la fitta vegetazione.
Attraversando la gravina del Vuolo si arriva alla famosa caverna dove nel 1862, in una riunione segreta, il capobanda legittimista Pasquale Domenico Romano (il Sergente Romano) fu destinato al comando di una formazione di briganti composta da circa 200 uomini. Quella riunione fu uno dei momenti più rilevanti nella storia del brigantaggio pugliese. Il Romano guidando questi uomini condusse una vera e propria guerra contro le forze liberali. La storia di questo brigante rimane leggendaria. La sua sincera fede politica, unita al misticismo da cui era pervaso nei momenti di solitudine, fanno di quest’uomo una figura unica che merita ancora oggi un’attenzione non comune.
Ma torniamo alla nostra manifestazione:
Cosa si fa durante? Si cammina, si condivide, si parla con i compagni oppure semplicemente ci si gode la natura in silenzio. Non c'è un modo più giusto di un altro per viversi questo piccolo viaggio a piedi. E' una esperienza che ognuno vive secondo il proprio ritmo. L'importante è essere pronti a partire ed essere aperti a noi stessi e agli altri.
Cosa mi serve? La testa e le gambe prima di tutto. Abbigliamento sportivo o comunque comodo, zaino con riserva di acqua, scarpe comode (da trekking o da trail running).
L’intero progetto non ha goduto di alcuna forma di finanziamento pubblico, ma è stato interamente autofinanziato dai soci dell’associazione e dagli sponsor che hanno creduto e credono nel nostro progetto.
Terranostra Hiking un fiume in piena
Leonardo Tagliente