Una giornata stupenda con un percorso che è bello dall’inizio alla fine. Un susseguirsi di paesaggi mozzafiato con il particolare del Monte Autore (1854 mslm) e poi un lunghissimo sentiero in cresta che ci ha fatto scoprire il Santuario della Santissima Trinità. Un luogo stranissimo quasi mistico, a cominciare dall'innumerevole quantità di croci che puntellano 700 m che si percorrono per raggiungerlo, poi la sua posizione: sorge vicino al confine tra Lazio e Abruzzo, a 1373 metri di altezza nel comune di Vallepietra, su un ripiano posto sotto una parete di roccia alta 300 metri denominato Colle della Tagliata.
La tradizione locale narra che un contadino, mentre arava i campi della Tagliata, vide i buoi improvvisamente fuggire e precipitare lungo la rupe del Colle della Tagliata. Miracolosamente sia l’aratro che i buoi rimasero aggrappati alla roccia a metà altezza. Il pastore giunto sul piano del santuario, con sua grande meraviglia, ritrovò i buoi vivi e incolumi che adoravano l’immagine della Trinità dipinta nella grotta.
Lasciamo il santuario con rinnovato spirito, una nuova energia che ci fa affrontare la discesa verso Camporotondo come se fossimo in testa al rush finale di una maratona: un lungo sentiero sterrato che attraversa un bosco di faggi. Camporotondo, meta sciistica invernale, é praticamente deserto in estate e questo ci preoccupa perché ci serve un posto dove fermarci per la notte. Le cose del cammino, quelle sorprese che ti arrivano sempre al momento giusto, sempre quando ne hai bisogno: la nostra si materializza in don Massimiliano, che è a Camporotondo a fare campo scuola con i ragazzi della parrocchia, é che ci invita a restare con loro come ospiti, pellegrini. Un segno? Non so interpretate voi, certo è che se non lo avessimo incontrato sulla nostra strada saremmo stati costretti a fare altri 7 km sino a Cappadocia. Routine quotidiana e preparazione alla giornata di domani. A proposito: in cima abbiamo lasciato il Lazio per entrare in Abruzzo.