Percorso inedito che ha come peculiarità la sorpresa e l'emozione dell'escursionista a cui solo alla fine del percorso compare davanti la famosa montagna nella sua imponenza.
C'è un dislivello di circa 650 m, si parte dai circa 680 slm della fontana del pozzetto dal quartiere di Rubino di Fondachelli-Fantina, dopo circa 200 metri si lascia l'ultima casa e ai 600 m di strada con poca pendenza si supera il ripetitore e si svolta a sinistra dove inizia l'Impennata, una trazzera la cui unica difficoltà è la pendenza con punte del 40% soprattutto nella parte iniziale, che richiede in certi punti di camminare sulle punte ma divertente anche per questo, che per chi è un po' allenato a fare escursioni non rappresenterà un problema, al massimo si fa qualche pausa in più; inoltre essendo abbastanza pendente ti proietta verso l'alto immediatamente e dopo aver attraversato un delizioso boschetto inizia a degradare leggermente fino ad arrivare, dopo 2 km circa dalla partenza, al pianoro di pizzo Vento ( 1000 m circa), qui si gode già di un bellissimo panorama e si può rifiatare prima di affrontare il tratto più difficile, l'ascesa al cucuzzolo del monte Baratta circa 85 m di dislivello da Pizzo Vento, la cui difficoltà è rappresentata oltre che da pendenze attorno al 40% dal fatto che non c'è un sentiero ben definito, ma ve ne sono tanti più che altro tracciate dalla capre, che comunque con delle scarpe con un buon grip per chi è allenato non rappresenteranno un problema.
Comunque quest'ultima ascesa si può aggirare passando sotto la prima delle rocche di Durante ma si perderebbe molto dell'impatto visivo e emozionale di trovarsi dopo l'ultimo metro di fatica a faccia a faccia con i Ritagli di Lecca, mai visti prima durante l'intera ascesa e con la Rocca di Salvatesta appena dietro, il Tirreno e le Eolie all'orizzonte, mentre aggirando il cocuzzolo, i ritagli di Lecca si vedrebbero molto più lateralmente e ritengo che si perderebbe molto dell'effetto sorpresa(ma questa rimane, una mia opinione personale).
Comunque, sia passando dalla cima del monte Baratta che da sotto poi si arriverebbe in un altro pianoro molto pittoresco per i massi dalla forma variegata che vi si trovano oltre che naturalmente dal panorama. Da qui si risale fino ad arrivare proprio sui ritagli di Lecca, dopo 3, 7 km dalla partenza, e si può decidere di fare qualche centinaio di metri in più affacciandosi sul ciglio del precipizio, godendo dello spettacolo anche dall'alto, oppure proseguire direttamente verso la Rocca tramite la strada di ascesa classica ormai ben visibile anche ad occhio nudo.
Arrivati sulla cima di essa avremmo percorso poco meno di 5 km dalla partenza. Rispetto all'ascesa dalla frazione di Novara di San Marco (che ho fatto anche di recente) questa ascesa presenta alcuni tratti con pendenze più importanti, ma il percorso nelle immediate vicinanze è certamente più variegato con molte più cose che si incontrano. Non lo ritengo neanche particolarmente pericoloso, in quanto essendo l'Impennata sul crinale non ci sono pareti ripide dal quale ti possono cadere massi, né si sporge su burroni, e neppure quando si scala il cucuzzolo di monte Baratta questo accade, certo se si decide di andare sul ciglio dei Ritagli, lì bisogna stare attenti. Ritengo che le condizioni del percorso ad oggi siano buone.
Foto e descrizione a cura di Giuseppe Mastroeni