L’altro ieri stavo prendendo un veloce caffè al bar quando sento delle signore alle mie spalle parlare ad un volume così alto, da non poter fare a meno di ascoltare il loro discorso. Stavano facendo i programmi per il fine settimana alle porte. Una di loro diceva che in maggio sarebbe andata a campeggiare non so dove in tenda con suo marito e il figlio di nove anni. Dice che da sempre desidera fare un’esperienza simile ma non ha mai avuto modo di prendere armi e bagagli e mettersi in cammino con la tenda nello zaino. Una delle sue amiche le risponde con molta convinzione, quasi a volerla convincere, che lei ha dormito in tenda una volta e che non ha nessuna intenzione di riprovarci perché, anche se sono passati degli anni, ricorda benissimo di aver patito il freddo tutta la notte e di non essere riuscita a chiudere occhio dovendo stare su un materassino troppo scomodo. Alle parole: “ Non lo farò mai ….” ho smesso di ascoltare ancor prima che finisse la frase, perché sapevo come sarebbe andata a finire. Probabilmente se la signora ( e gli altri con lei..) fosse stata minimamente attrezzata e avesse avuto almeno le nozioni di base sul campeggio, avrebbe potuto vivere altre innumerevoli fantastiche avventure outdoor, senza perdersi tutto quello che una notte in tenda può regalare. E non sono certo l’unico al mondo a esserne così convinto.
E’ una storiella che ho sentito almeno un centinaio di volte nella mia vita. E’ piena estate fa clado e le persone vogliono provare il brivido di uscire dalla solita routine. si spostano in montagna, si mettono un paio di jeans, delle sneakers o se va bene delle scarpe da running, una felpa e affrontano in qualche modo una notte in una tenda che, visto che verrà utilizzata una volta o due, è costata pochissimo. Stesso discorso anche per la cena, la colazione, il sacco a pelo e il fatidico materassino.
La cosa più triste è che queste persone non sanno cosa si sono perse e a quante belle e incredibili notti nella wilderness hanno dovuto rinunciare.
Spero che anche chi sta leggendo queste due righe si chieda le stesse cose che mi sono chiesto io, quando ho sentito per la prima volta dire a una persona che non avrebbe più dormito fuori.
Le domande che mi sono fatto e ancora oggi mi faccio quando sento sento certe cose sono:
se avessero avuto un minimo di preparazione e conoscenza su come preparare un campo, dove mettere la tenda e il materassino.?
se avessero conosciuto meglio l’ambiente, avrebbero scelto un luogo migliore per mettere giù la tenda e forse un momento più consono o no ?
conoscevano il tipo di attrezzature da usare e le loro caratteristiche di funzionamento?
e se avessero avuto del materiale consono come abbigliamento adatto, tenda resistente e di qualità e allo stesso modo un sacco a pelo adeguato alle temperature? Avrebbero avuto così tanto fastidio ?
Spero che la mancanza di conoscenza tecnica e il bisogno di comodità, non tengano lontano dall’”outdoor” persone che vorrebbero avvicinarcisi ma che, stando così le cose, ne hanno un po’ di timore. In rete ci sono numerosi siti che danno consigli su come comportarsi e come equipaggiarsi per affrontare molte situazioni. In libreria ci sono scaffali di libri e manuali su campeggio, sui bivacchi e sul trekking in generale. A mio parere però nulla è più indicato di una base ricevuta direttamente in ambiente da una persona esperta.
Una Guida Naturalistica certificata da Aigae (Associazione Italiana Guide Ambientali) o dalla Regione, che trascorre la maggior parte del suo tempo svolgendo l’attività in ambiente (..e questo è un aspetto molto importante) sarà certamente in grado di trasmetterci entusiasmo e conoscenze di base per poter godere di infinite esperienze in natura.
Alcune Guide Naturalistiche o Associazioni di Guide possono organizzare dei corsi di Outdoor che durano pochi incontri durante i quali insegnano le nozioni base per poter scegliere il materiale giusto, le calzature adatte e fornirci tutto quel bagaglio di conoscenze necessarie per stare in tutta sicurezza in ambiente e programmare con facilità la nostra prossima notte in tenda e entrare in completa connessione con l’ambiente che ci circonda.
Perché la nostra vita è fatta di esperienze in connessione con l’ambiente e con gli altri e condividere un’esperienza nei boschi con amici, colleghi o familiari è una delle cose più belle e sane che si possano fare.