Area Protetta del Lago di Porta

Il Lago di Porta è una zona umida situata tra i Comuni di Montignoso e di Pietrasanta, a Nord della Toscana, tra le Alpi Apuane e il litorale della Versilia.

Rientra nel Sistema Regionale delle Aree Protette e fa parte di Rete Natura 2000 cioè  l’insieme delle aree di interesse naturalistico europeo tutelate. Il riconoscimento è dovuto alla presenza del Tarabuso, airone raro in tutta Europa e protetto da Direttive della Comunità Europea.

In passato la zona umida faceva parte di un ampio sistema di paludi diffuse lungo tutta la costa toscane ed era collegato al Lago di Massaciuccoli.

Fortunatamente il Lago di Porta è sopravvissuto alle bonifiche che hanno interessato tutta la zona nel corso degli ultimi secoli.

Documenti storici attestano la presenza, sin dall’anno 1000, di sorgenti di acqua salubri, calde e fumanti, chiamate “Acque della Sanità” che scaturivano nei pressi del Forte di Porta.  Le sorgenti alimentavano il “Lacum Salvio”, nominato successivamente Lago Beltrame e poi Lago di Porta. Il luogo era così chiamato perché vi si trovavano due “porte” cioè pilastri chiusi da una catena dove venivano riscosse le “gabelle” da parte dei montignosini.

L’area è sempre stata una zona strategica molto importante per il controllo della costa e delle principali strade di collegamento e di transito e rappresentava l’unico passaggio consentito per i viandanti. Questi, al loro passaggio, dovevano corrispondere dazi e pedaggi. Inoltre poco più a monte passava la Via Francigena.

Un tempo il Lago era molto esteso e profondo e le barche potevano arrivare fino alla Porta dove vi era anche una vecchia osteria. Oggi occupa una superficie di circa 160 ettari.

Il Lago è sempre stato conteso tra Montignoso e Pietrasanta per la sua abbondanza di pesce e spesso i montignosini venivano sorpresi a pescare di frodo. Si narra che nei mercati lucchesi il pesce del Lago era molto richiesto e veniva pagato un prezzo maggiore proprio per la sua qualità pregiata.

Una antichissima leggenda narra che una cerva, inseguita da un cacciatore, trovò riparo nei pressi di un tabernacolo vicino ad una rupe in prossimità del Lago. Il cacciatore la scoprì e, vedendola intrappolata, si lasciò andare ad imprecazioni e bestemmie. Fu così che si compì il  miracolo della Madonna: la cerva spiccando un salto sulla rupe riuscì a fuggire lasciando le sue  impronte impresse sulla roccia. A testimonianza del miracolo venne costruita una chiesa, la chiesa della Madonna di Porta, addossata alla rupe nel punto in cui sorgeva il tabernacolo. La chiesa doveva inglobare le impronte della cerva che venivano adorate dai fedeli con fiori, ceri e lumini.  Fonti storiche attestano la presenza della chiesa nel 1180,  putroppo venne demolita nel 1810 a causa dei lavori per l’allargamento della Via Aurelia.

Oggi il Lago è circondato da argini di protezione e presenta specie vegetali di notevole interesse geobotanico, seppur ridotte rispetto al passato. Troviamo le cannucce di palude, la canapa acquatica, l’angelica, la “mazza d’oro”.  Intorno al canneto si innalza un bosco di formazione recente composto da specie tipiche delle zone umide: ontani neri, salici, pioppi,  giunchi, sambuco, sanguinella.  Nel sottobosco sono presenti arbusti, carici, il giglio d’acqua, la velenosa dulcamara. Numerose e varie sono le specie di piante acquatiche che in taluni periodi ricoprono quasi completamente le acque dei canali.

 

Il Lago riveste anche un notevole interesse per l’avifauna qui presente. Qui vivono oltre un  centinaio di specie di uccelli alcuni residenti, alcuni  migratori e altri che si stabiliscono  solo per la nidificazione.

Il canneto favorisce la presenza del Tarabuso, del Tarabusino, dell’ Airone rosso, Falco di palude, Forapaglie, del Castagnolo e della  Salciaiola. Ci sono aree per il birdwatching ma per avvistare le specie più interessanti occorre un po’ di pazienza e soprattutto scegliere l’orario del giorno più propizio.

Il Lago è una delle più importanti aree, a livello italiano, per la sosta pre-migratoria autunnale delle rondini: qui al tramonto migliaia di esemplari si riuniscono per cibarsi e per trascorrere la notte. Il loro canto si diffonde nell’aria e i loro voli come danze eleganti ci regalano uno spettacolo  davvero emozionante.

La zona umida ospita una interessante varietà di anfibi, di rettili e di pesci. E’ possibile avvistare anche la farfalla Lycaena dispar, molto rara e in via di estinzione, che qui ha trovato un habitat favorevole.

Passeggiare lungo il lago trasmette una piacevole sensazione di quiete, di serenità e di interazione con la natura. Il cammino lento viene allietato dal canto e dalla vista degli uccelli e dei numerosi insetti. La delicata brezza dell’aria che viene talvolta dal mare e talvolta dai monti ci avvolge regalandoci un piacevole senso di  pace.

Oggi il Lago si trova in una zona fortemente antropizzata e testimonia quotidianamente la fragilità di un ambiente delicato e in continua trasformazione.  Sono necessarie particolari  attenzioni e cure da parte dell’uomo per evitare che vengano compromessi i delicati equilibri del suo ecosistema.

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