Usciamo dal B&B della carinissima Stefania all’alba in una aria frizzante che ci fa indossare indumenti termici. Una decina di km senza grandi note tranne che al passaggio da un B&B posto sulla strada un cane decide di farci compagnia e così ci segue sino a Olevano Romano e poi ancora sino a Roiate piccolo borgo dove all’interno della chiesa di San Benedetto è ancora custodito un masso che riporta l’impronta del corpo del Santo ove riposava durante la pestilencia che aveva colpito Subiaco.
Decido li di chiamare Stefania per raccontarle del cane a cui abbiamo dato il nome di Zano, Genazzano, e lei solerte e operativa come suo solito mi mette in contatto con il proprietario del B&B che ci chiede di aspettarlo. Con il fuoristrada arriva il padrone di Baco, questo è il suo vero, é felice di rivederlo.
La seconda parte del percorso è la più bella: tutta in cresta e poi in un bosco fitto giù sino ad Affile, peccato che venga giù il diluvio universale e il sentiero impervio si trasformi in un piccolo ruscello. Aver atteso l’arrivo del padrone di Baco ci è costato caro avremmo raggiunto Affile e ci saremmo potuti riparare, ma non ci pentiamo di nulla. Provo ad asciugare le scarpe con carta di giornale ma niente da fare! Decidiamo allora di prendere un mezzo che ci conduca a Subiaco ancora sotto una fitta pioggia che cesserà solo a sera inoltrata. Una scelta difficile, non ci piace tagliare il percorso, ma saggia, alle volte bisogna sapere quando è il momento di dire basta.
Ospiti in un antico palazzo, della famiglia Moreschi, dopo la routine quotidiana, ci si organizza per la notte, la tappa di domani. Perchè domani si sale in montagna: Monte Livata a 1440 Mt. #terranostrahiking #camminodisantommaso #threesixtycommunication #ipersport #osprey #masters Escursionismo.it #tuttobuono