Ci aspetta una tappa di montagna pertanto sveglia all'alba e partenza con il sole che si è appena alzato dietro il Monte Sirente.
La salita agevole nella prima parte del percorso ci porta a Forme, un piccolo paesino dove ci fermiamo per fare un break a base di pan focaccia e noci. Riprendiamo più carichi per affrontare i successivi 4 km di salita che si rivelano difficili non tanto per la pendenza quanto per il terreno che è una sassaia dove i piedi soffrono la mancanza di appoggi certi. Prima della lunga salita ci fermiamo a fare il pieno d’acqua al fontanile del valico di Fonte Capo la Marina dove ci facciamo una chiacchierata con un gruppo di biker anch’essi impegnati sulla stessa salita.
Il paesaggio è brillo, questo è sicuramente l’aggettivo più corretto per descrivere quel che vediamo: il Sirente sulla nostra sinistra, una lepre che ci attraversa la strada, il costone della montagna dove pascolano cavalli e mucche allo stato brado e nel cielo azzurro voleggio di grifoni. Uno spettacolo mozzafiato.
Sul monte Pidocchio due sorprese: la prima un fontanile con acqua termale a 40 gradi e poi un incontro inaspettato con Emilio Comella, un casertano che ci segue su FB e che conosce il nostro cammino. Lui è con un gruppo di escursionisti romani. Verso Rocca una tranquilla discesa. Troviamo il nostro b&b, pratiche quotidiane ed un meritato riposo pre-cena.