Una delle considerazioni che sento spesso fare dai proprietari di cani, è quella di non portare il proprio cane a passeggiare in natura a causa delle difficoltà di gestione dello stesso.
I problemi più comuni che mi vengono esposti sono essenzialmente due, il cane tira al guinzaglio e il rischio di smarrimento se sciolto.
Iniziamo col dire che, qualora si decidesse di portare il proprio compagno a 4 zampe a fare una passeggiata in natura o una vacanza in luoghi protetti come i parchi, è sempre consigliabile informarsi sui regolamenti dei luoghi che andiamo a visitare. Tutte le aree protette e riserve hanno un regolamento specifico in merito all’accesso dei cani sulla sentieristica, regolamento che varia da parco a parco! Quindi, prima di andare, informatevi! Anche per evitare spiacevoli sorprese al vostro arrivo…
Detto ciò, qualora decideste di portare il cane a fare una passeggiata tra i boschi o in campagna, bisogna fare una serie di considerazioni…
Nel percorso di crescita e nella sua vita da adulto, il vostro compagno a 4 zampe ha necessità di poter passeggiare in natura, essendo quello l’ambiente più vicino a lui e alla sua natura, in quanto diretto discendente dei lupi! Gli ambienti naturali sono per il cane qualcosa che arricchisce la sua esperienza di vita, riportandolo a “ricordi” ancestrali legati alla sua vicinanza col cugino lupo. La natura è un ambiente ricco di odori, che regala al nostro compagno emozioni simili a quelle di un bambino che arriva in un luna park, ovvero stimoli di vario genere e un grande entusiasmo. Grazie alla scienza e all’etologia, possiamo affermare con certezza che il cane osserva il mondo attraverso il naso e che nel momento in cui egli mette il naso a terra per annusare ed esplorare, il 90% del suo cervello è occupato ed immerso in quest’attività, che lo porta ad essere talmente concentrato, da non rendersi conto, a volte, di ciò che avviene intorno a lui, divenendo spesso il motivo per cui il cane non ascolta i richiami del proprietario.
Dopo queste nozioni base sulla mente del cane, passiamo alla sua conduzione. Normalmente quando mi reco in natura con i miei cani, mi avvalgo di strumenti specifici:
– pettorina ad H a doppio gancio (un modello particolarmente non costrittivo)
-guinzagli e lunghine di diversa lunghezza.
C’è da premmettere che mi avvalgo di lunghine in base al tipo di cane che conduco! Cani diversi, necessità diverse! Esattamente come per gli esseri umani. Mentre qualcuno si chiederà il perché di una pettorina invece del collare! Un tipo di pettorina non costrittiva, come quella ad H, distribuisce il peso in maniera uniforme sullo sterno e sul torace del cane, senza produrre dolore, senso di costrizione, limitazione dei movimenti, problemi di comunicazione con altri cani o altri disagi. Per quanto riguarda le lunghine, invece, mi avvalgo di diverse misure, tutte fisse e non retrattili, in fettuccia, che vanno dai 3 ai 15 metri. Scelgo lunghine perché se usassi guinzagli corti che non permettono al cane di annusare a terra, è come se impedissi al cane di guardare ed osservare il mondo attraverso i suoi occhi, il naso, appunto. Un cane che annusa a terra e che ha la possibilità di conoscere il mondo attraverso l’olfatto sarà sicuramente un cane più rilassato e più capace di relazionarsi col mondo esterno. Acquisirà nuove competenze rispetto al mondo che lo circonda, accrescerà la propria autostima, rafforzerà il rapporto di fiducia col proprio umano o col branco famiglia che, nell’attività olfattiva, sarà con lui a condividere l’esperienza. Posso affermare con certezza di aver visto cani cambiare di molto il loro rapporto col mondo esterno o la loro relazione col proprietario o famiglia, permettendo con queste attività un’integrazione a tutto tondo.
Ma ora veniamo alla domanda che molti mi pongono…. “posso sciogliere il cane?”. Domanda che ha una risposta molto più ampia di quanto si creda.
Quando esco in natura con i cani, questa scelta dipende da una serie di fattori…innanzitutto se mi trovo o meno in un’area protetta, ovvero se sono in un luogo dove è permesso scioglierlo, ma soprattutto se il cane che conduco risponde o no ai miei richiami! Infatti, molti cani, se non hanno un certo affiatamento e fiducia nei confronti del proprietario, davanti ad un eventuale animale selvatico, tenderanno probabilmente a rincorrerlo, senza prestare attenzione ai richiami o alla distanza dal proprio compagno umano ed è esattamente questa la causa spesso di smarrimento o incidenti che coinvolgono i cani, soprattutto cani di città, a cui manca una conoscenza ed esperienza ampia in un contesto naturale. Ogni cane ha un carattere specifico e unico, quindi ogni caso è un caso a sé. Per esempio, parlando in generale, ci sono cani che tendono a stare vicino al proprietario durante una passeggiata, che non si allontanano mai troppo. In questi casi la mia scelta sarebbe un guinzaglio da 3 metri, guinzaglio che può essere chiuso ad un metro e mezzo, rendendo regolare secondo la legge, la conduzione del cane anche in aree urbane. Se invece conduco un cane che prende distanza da me durante una passeggiata, sarò ben attenta ad usare una lunghina, sempre in fettuccia e fissa (escludo sempre i guinzagli retrattili), facendo particolare attenzione alla distanza che il cane prende e di conseguenza scegliendo la giusta lunghina, che come ho già detto, esiste di diverse misure (5, 10 o 15 metri).
Nella scelta del guinzaglio o dello sciogliere o meno il cane, è di fondamentale importanza capire che individuo si relaziona con noi, ovvero che tipo di cane abbiamo davanti. Dobbiamo considerare se ci sia o meno un rapporto di affiatamento e fiducia, che tipo di relazione abbiamo con il nostro cane, essere certi che risponda ai nostri richiami e che sia felice di ritornare a noi! Questi i fattori che dovrebbero determinare la scelta se sciogliere o meno il nostro compagno a 4 zampe.
In conclusione, vorrei ricordare la buona norma di raccogliere sempre le deiezioni del nostro cane, non solo in città e nei parchi, dove è obbligatorio, ma anche nelle aree naturali prive di questo vincolo. Gli escrementi del cane, pur essendo naturali, hanno comunque un impatto nell’ambiente che frequentiamo, considerando inoltre l’elevato numero di cani presenti sul territorio nazionale, rischiando di lasciare tracce sgradite agli animali selvatici che vivono nell’ambiente che ci ospita e mancare di rispetto a coloro che non hanno cani.
Sperando di aver dato utili consigli, auguro a tutti i branchi famiglia una buona passeggiata e tanto divertimento!
Carla La Barbera, educatrice cinofila
Per informazioni potete consultare la pagina Facebook Animalibera-Educazione cinofila e servizi per animali https://www.facebook.com/Animalibera-Educazione-Cinofila-e-Servizi-per-animali-1173779509338840/?fref=ts
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