Chianti Classico Nord

La parte nord del Chianti Classico inzia a San casciano val di pesa e arriva fino a Panzano in chianti. Includendo Greve in Chianti, Lamole, Barberino val di pesa e San Donato in Poggio.

La parte piu esplorata è quella intorno a Greve-Lamole-Panzano. Ci sono vari percorsi tra le vigne fatte di strade bianche(di qua passa anche l’Eroica).

I paesi piu in alto sono Panzano e Lamole. Soprattuto Lamole dove il suo particolare micro clima aiuta tantissimo la vite e i produttori riescono ad ottenere vini particolarmente pregiati.

Da Panzano guardando verso San Donato in poggio e Castellina, potrete amminare la famosissima conca d’oro. La vallata più bella del Chianti Classico. Pregiatissimi vini vengono prodotti e voi avete la possibilità di camminare attraverso i bellissimi vigneti e incredibili scorci di toscana.

Questa zona e sopratutto Panzano in chianti ha la maggior concentrazione di aziende agricole biologiche.

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Alle Pendici del Morello – Cercina

Ciao ragazzi, escursionismo a Firenze nuovo episodio 🙂

Questa volta resteremo a Firenze, in realtà leggermente fuori dai confini del comune.
Voglio dire, nessuno sa dove finisce Firenze e inizia Sesto Fiorentino. È un tale caos.

Quindi puoi considerarla Firenze. Ma fuori dagli schemi 🙂
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Escursioni a Firenze

Andremo a visitare un piccolo paese adagiato sulle colline di Firenze / Sesto Fiorentino.

È Cercina, nota alla maggioranza per i pochi buoni ristoranti della zona. Conosciuta dagli escursionisti per la sua perfetta posizione ai piedi del Monte Morello.

Cercina è situata in un bellissimo ambiente con grandi fattorie, in particolare questa:

Home

Questa fattoria non produce solo prodotti straordinari, ma ha anche una grande missione alle spalle, aiutare le persone.

Hanno 2 sedi distinte, una è qui a Cercina.

Una volta raggiunta Cercina ti senti già in un ambiente diverso, uliveti, dolci colline delimitate da montagne più alte e praterie.

Vi consiglio di parcheggiare l’auto nei pressi della chiesa di San Andrea:
https://en.wikipedia.org/wiki/Pieve_di_Sant%27Andrea_(Cercina)

Qui normalmente puoi trovare molto spazio per le tue auto, altrimenti ancora meglio salire in bici e chiuderla qui e fare una bella passeggiata. 🙂

L’escursione

L’escursione da dove hai lasciato la macchina è semplice, e proprio fuori dalla chiesa di Sant’Andrea puoi trovare un pannello esplicativo realizzato da Cai: https://caifirenze.it/

Bello, semplice ed esplicativo 🙂

Vi consiglio di andare prima a salutare il monumento di Radio cora, un monumento piccolo e allo stesso tempo permaloso per ricordare coloro che sono morti per liberarci dall’occupazione nazista.
http://www.anpioltrarno.it/archivio-storico/storie/radio-cora

Camminerai lungo i sentieri 16 e 64, un po ‘di questi 2 sentieri è l’itinerario di oggi.
Percorrete quindi la strada asfaltata che parte dalla chiesa e si dirige verso la montagna, non quella in discesa.
Dopo meno di 1 km vedete i cartelli gialli sulla vostra destra, prendete e proseguite dritto.
Vedrete anche i cartelli Cai che puntano proprio verso il punto di partenza, dovete seguirli da Radio Cora per tornare indietro verso l’agriturismo La fonte e non abbandonerete mai più i cartelli del sentiero Cai.
http://sentiericaifirenze.j.webmapp.it/#/main/details/536

Attraversa un bellissimo uliveto e sali verso un castello che in questo momento è in fase di restauro.
https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Castiglione

Dal Castello si continua a seguire il segnavia e si torna alla macchina vicino alla chiesa.

Escursionismo e pranzo

Quando fai escursioni, devi anche pranzare, mangiare e bere qualcosa. Questo itinerario è perfetto anche per queste cose.

Rispettando le proprietà private che attraverserai, fermati dove puoi, per fare un bel pic-nic.

Ci sono 2-3 punti in cui puoi sdraiarti e rilassarti senza problemi. Anche d’estate per scappare dal bollente centro cittadino si può salire a Cercina e rilassarsi all’ombra di qualche albero.

Conclusioni

Ultimo ma non meno importante È importante ricordare che puoi vedere il Duomo di Firenze da ogni dove puoi. È magnifico e noterai quanto è grande.

Mantieni i sentieri 16 e 64 a metà per fare escursioni in questa zona. Ci sono più sentieri e da qui si può salire a Piazzale Leonardo (Monte Acuto).

Usa la tua fantasia e non porre limiti a te stesso.

Sul mio profilo komoot puoi trovare le mie passeggiate o corse nella zona.
https://www.komoot.com/tour/305798390

https://www.komoot.com/user/980261992379

Alla fine. È una bella escursione, posizione meravigliosa, facile e semplice anche per la famiglia.

Per altre idee:

https://www.outoftheboxflorence.com/localnews/

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Chianti Classico Sud

Oggi parliamo delle mie escursioni nella parte meridionale della regione vinicola del Chianti Classico.

Escursionismo nella parte meridionale del Chianti Classico

La scorsa settimana ho esplorato la parte meridionale del Chianti Classico. Il territorio di Gaiole e Radda in Chianti.
vigneti intorno a Gaiole in Chianti Vigneti intorno a Gaiole in Chianti

Prima di tutto, Gaiole è piccolissima come Radda ma ancora più piccola :).

Secondo, Gaiole è famosa per essere stata la partenza e l’arrivo di una delle più grandi gare ciclistiche d’Italia, L ’EROICA.

EROICA – La bellezza della fatica il gusto dell’impresa. | EROICA

È una meravigliosa gara ciclistica su strade bianche, come si dice in italiano “strade bianche”. Alti e bassi dappertutto 🙂 I dilettanti si sfidano con grandi sforzi e grandi vini lungo la strada. È una gara basata sul bere e cavalcare. Da provare una volta nella vita.

Quindi questo piccolo posto, Gaiole in Chianti è il cuore vitale della regione vinicola del Chianti Classico con castelli tutt’intorno. Ci sono sicuramente alcune spiegazioni storiche sul perché intorno a Gaiole in Chianti si possono trovare così tanti castelli, più del resto del Chianti Classico.

Già puoi immaginare e la tua fantasia può fare il resto che questo posto è magico, strade bianche e castelli circondati da vigneti e uliveti.

Infatti qui ci sono, un po ‘datate, alcune escursioni chiamate “Trekking tra i castelli”.
Vino Chianti Classico Chianti classico

Un paio di link per aiutarti ad orientarti:

Percorsi e sentieri Chianti

Quindi, in dettaglio, il mio primo giorno di esplorazione di questa zona ho parcheggiato la macchina appena fuori Vertine. Un piccolo villaggio super minuscolo.

Per favore, fatevi un favore quando visitate Gaiole in Chianti, fermatevi a fare una passeggiata a Vertine, mi ringrazierete. È così bello e carino.

Da Vertine si attraversa il paese e si seguono i segnavia. Sono abbastanza ben segnalati ma non sono nuovi quindi la luce può essere confusa dal fatto che ci sono diversi percorsi da prendere.

Ti ho allegato il mio itinerario:

Sembra molto facile da seguire ma sai che gli errori sono dietro ogni angolo.

Se mi segui su www.Komoot.com, sarà più facile per te seguire le mie orme.

Onestamente, è molto semplice, come si può vedere dalla foto sono poco meno di 10 km e solo 300 metri di dislivello guadagnati su strade bianche larghe. Viste belle e fantastiche lungo tutto il percorso.

Si passa davanti a un castello ma sinceramente sembra più una grande villa:)

Punti salienti di questa escursione, strade bianche, sentieri facili e il villaggio di Vertine.
Trekking Gaiole in Chianti, seconda prova.

Il mio secondo tentativo a Gaiole in Chianti, ho corso e camminato allo stesso tempo per fare più chilometri in meno tempo, infatti ho finito per fare 17 km e 700 metri di dislivello guadagnati in circa 1 ora e ½.

Volevo esplorare altre aree. Questa volta sono partito da un vero castello. Castello di Meleto.
Castello di meletoCastello di meleto

Bel castello e c’è un grande parcheggio proprio davanti all’ingresso, accanto al loro ristorante.

Poi mi sono spostato tra vigneti e boschi.
Vigneti e boschi nel Chianti Classico Vigneti e boschi nel Chianti Classico

Ho trovato un vigneto sperimentale dove l’università di Firenze sta sperimentando viticoltura e cloni. Ottima idea e speriamo che possano trovare alcune soluzioni innovative per il nostro re dei vini rossi in Toscana, l’uva Sangiovese.

Come puoi vedere dalla foto ho speso meno tempo del precedente e ho raddoppiato i chilometri.
Villa nel Chianti Classico
Villa nel Chianti Classico

Anche questa volta la passeggiata è stata incantevole, più difficile per l’elevazione guadagnata ma alcuni passaggi erano stupendi tra vigneti e incantevoli ciottoli antichi.

Mi sono imbattuto in qualcosa che sembrava un villaggio abbandonato proprio in cima a una collina.

Anche qui la segnaletica è un po ‘ovunque ma in alcune occasioni bisogna essere in grado di orientarsi.

Studia sempre una mappa adeguata prima di fare una passeggiata e usa il GPS del telefono se solo necessario.

Confesso di aver usato il telefono per orientarmi qui dentro ma ho studiato il percorso a casa e avevo una mappa che avevo lasciato in macchina, colpa mia.

Comunque è andata bene ma molte volte ho dovuto ricontrollare i miei passi.

Punti salienti di questa escursione, vigneti e strade bianche e rimanere completamente da soli per la maggior parte del tempo. Il Castello di Meleto all’inizio o alla fine del tuo sentiero leggero merita una visita.
Trekking Chianti Classico conclusioni

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Esperienze escursionistiche locali per piccoli gruppi

Trekking da Firenze

Ideas for Hiking in Florence.

Take the best from your red zone in your Comune.

This Time adventure starts in the Comune of Florence.

Unfortunately the times we are living are hard and only one thing is still free in this world Nature.

So let’s enjoy nature till we can and from our Comune, Florence you can enjoy lots of hikes.

This time Hiking in Florence adventures will take you along the Renaissance ring and the Via Romea del Chianti.

https://www.komoot.com/tour/330794568

Hiking from Florence ideas
The hiking from Florence itinerary

Hiking from Florence along ancient paths

This adventure of Hiking from Florence begins from one of the most iconic symbols of FLorence, La certosa del Galluzzo.

La Certosa del Galluzzo, here you can find few notes about this incredible and unique building that you must visit once in Florence:

Certosa di Firenze

Florence Charterhouse

This place is out of this planet, huge and gorgeous, please take your time to visit something really Out of the box Florence (http://www.outoftheboxflorence.com) when you come to Florence.

You can park your car inside the monastery parking lot and from here the old path is blocked for work. I broke through but it is dangerous, better to walk down the main road and walk towards the highway directions. From the bus stop on your right you have the path that turns right into a little neighborhood and from there you have the Cai Signs Red and white.

https://goo.gl/maps/adJjobfBpxP7jULF8

In this walk it is impossible to get lost. It’s really nicely marked and there are plenty of possible deviations or alternative routes.

The Ancient Paths

The Path at the beginning is the real Via Romea del Chianti, the ancient road that was connecting Florence to Siena through the Chianti Classico.

This path is about a 4 days walk. Here you find the GPS track for it.

VIA ROMEA DEL CHIANTI – COMUNITA’ TOSCANA IL PELLEGRINO

Here you have more details.

https://vieromee.forwalk.org/it/m/1s/percorso/Nk8/la-via-romea-del-chianti-da-firenze-a-siena-in-4-giorni/lista-tappe/#stages

We take this path at the beginning then it divides in 2 after 3/4km Via Romea del Chianti goes straight towards Siena , instead we continue towards the right along Anello del Rinascimento that in theory is leading us to Lastra a Signa, passing by Scandicci. For a while the 2 paths are identical though.

The Renaissance ring infos and extras:

Intorno a Firenze, l’Anello del Rinascimento

https://it.wikipedia.org/wiki/Anello_del_Rinascimento

L’Anello del Rinascimento: da Calenzano a Vaglia

First part of the walk

So this hike apart from the beautiful landscapes you pass by, it’s also very important historically. If you have some fantasy, definitely you can imagine Etruscans walking and chatting like you will be doing :):):)

These paths are crossing couple of times the ancient Via Volterrana, Volterrana: l’antica via del sale è una delle strade più belle della Toscana, Travel along the Via Volterrana.

So which road you take, you never do it wrong but avoid walking on Via Volterrana for too long, there are too many fast cars on it and it could be dangerous.

The Hike 

At the beginning the hike is along tarmac roads, narrow and not cars but still keep an eye on it cause 1 or 2 cars will pass. It’s steep at the beginning, not difficult at all but you will put 100 m of elevation gained at the beginning. Beautiful sceneries all along and don’t forget to look backward once in a while so you can spot the Duomo of Florence from every corner. Pictures won’t give justice to the view, keep your eyes peeled.

Vineyards, villas and olive groves will be with you at the beginning and at the end of your walk.

Then the second part when the 2 ancient paths split, it’s through the woods. You will reach the highest elevation of 340 mt of the entire hike. Not that much :):):) The best part here is the lake on your left going up and the lake of San zanobi going down with its chapel.

If you don’t know San Zanobi have read here. He is one of the most important figures of Florence;

Zenobius of Florence

He was born in this area so you can find a couple of interesting things. The first one the little chapel in his honour in the woods and the second one going down towards Casignano after the villa on your right you have a little church. The church itself is not important but please go inside and you will see the foundations of the previous pagan temple from the 300 After Christ, totally worth it.

https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Zanobi_a_Casignano

The final strech

The hike from Casignano towards the church of Saint Alessandro in Giogoli is lovely, olive groves and rolling hills so 1 major down and 1 major up.

This part is not signed and you need to find your way but any gps phone will help you. Oriented yourself and you will see paths to walk on it, to head to Giogoli.

Saint Alessandro Church

The final stretch is from the Church of Giogoli you head back to La Certosa. You can go back the same way up or you can do like I did taking a parallel tarmac road that goes back to La Certosa di Firenze as well but It’s not signed. Beautiful villas and Monasteries all along and really impossible to get lost. Just continue along the way down and don’t take turns. You will find yourself at La certosa.

I spent 4 hours roughly walking and exploring for a pretty much easy hike from morning till lunch and finally 670 D+ and 17 km.

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Ask for Stefano 🙂

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I would love to guide you.

All'alba di tanti anni fa nel Parco nazionale d'Abruzzo

Sento ancora i suoni di quella stupenda mattina. Era un giorno di primavera del 1984 al Parco nazionale d’Abruzzo.

I rapaci notturni salutavano l’alba, mentre io un po’ infreddolito salivo lentamente verso la cima del monte. I colori, i suoni, i fruscii, i richiami rendevano l’aria un groviglio di sensazioni inesplorate, il cuore batteva felice.

All’improvviso percepisco un rumore strano ma ritmato, sembrava quasi quasi una locomotiva, colpito dall’idea mi fermo e mi giro per verificare cosa succede e… “buongiorno!!” mi sento salutare, “‘’ngiorno” rispondo un po’ stupito.

Il tempo di capire che si trattava di una guardia del Parco e già questi era sparito dietro l’orizzonte.

Accompagnato da qualche camoscio prudente e discreto, dopo un po’ (!), arrivai anche io in cima. Il profumo di caffè mi aspettava, insieme alla grande cordialità di chi l’aveva preparato anche per me.

Quel giorno ho capito che avrei voluto lavorare in un Parco, quel giorno ho capito che il mestiere della Guida in natura è uno dei più belli al mondo.

Nei parchi USA, che ho avuto la fortuna di visitare più volte in compagnia di Maurilio Cipparone, il più grande esperto italiano del grandioso e invidiabile sistema di aree protette americano, ho imparato ad apprezzare il forte legame tra gestione ed interpretazione, tra comunicazione ed educazione, tra pianificazione e inclusione delle diverse componenti culturali e sociali della società.

In USA, infatti, la guida-interprete è un cardine della politica gestionale. Perché? Perché li, come da noi, come ovunque, è la Guida che fa da “front-office” per qualunque Parco. Se non c’è un forte coinvolgimento delle guide, se non c’è un forte legame culturale tra direttori e amministratori, tra guide e gestori delle aree protette… la gente lo percepisce.

Perché è vero che “nulla accade se prima non se ne entusiasma qualcuno”… la gente sente la motivazione, l’impegno, la passione e la condivisione delle Guide, sente la differenza da chi spiega qualcosa solo per portare a casa lo stipendio, senza passione, senza strumenti culturali, senza aggiornamento professionale, senza voglia insomma!

L’agenda politica dovrebbe rimettere al centro parchi e la conservazione della natura. L agente dovrebbe premere forte, su ogni personaggio politico di qualunque colore, perché l’ambiente e la natura, l’aria e l’acqua pulite fossero davvero politiche di tutti noi e per coloro che non sono ancora nati.

Prima che ci restino solo le cartoline ingiallite del mondo che fu.

La montagna per tutti

Sfatiamo un mito, per andare in montagna non bisogna per forza essere Reinhold Messner o Walter Bonatti. Esistono migliaia di percorsi adatti a tutti anche alle persone meno allenate, occorre saper scegliere. Infatti non è possibile fare un’escursione impegnativa se non si ha mai camminato o non si ha un buon allenamento fisico.

Scegliendo il giusto percorso si può godere di panorami magici anche affrontando percorsi semplici. Camminare deve essere per noi un momento di rilassamento dalla quotidianità, dal mondo della fretta, dobbiamo rifonderci con il nostro animo e trovare pace e tranquillità. Pertanto se facciamo escursioni per noi troppo difficili, cerchiamo di forzare il passo, non ci fermiamo ad osservare le meraviglie della natura per impiegare meno tempo per raggiungere la meta rischiamo di non goderci a pieno la giornata di libertà tanto agognata e sognata da tempo.

Le prime escursioni, è normale, faremo più fatica, il nostro corpo si deve allenare a questa nuova attività, la camminata, ma vedrete che lo fa in fretta. L’essere umano è progettato per camminare, le ossa più grandi del nostro corpo sono infatti i femori e i muscoli maggiori sono quelli legati all’apparato locomotore. Semplicemente ci siamo dimenticati di questa nostra attitudine per via della vita sempre più frenetica e sedentaria che non ci lascia il tempo di dedicarti a noi stessi. La corsa, la camminata e l’attività all’aperto in genere abbattono i livelli di stress, prevengono stati depressivi, aumentano la nostra felicità per via della produzione di endorfine (anche dette ormoni del piacere) oltre a mantenere il nostro cuore ed i nostri muscoli allenati.

Se non conosci luoghi fatti accompagnare, anche i percorsi più semplici possono nascondere delle insidie che con l’esperienza imparerai a leggere. Una guida ti farà scoprire la storia dei luoghi e le meraviglie della natura in completa sicurezza. Andiamo in montagna insieme e vedrai che insieme trascorreremo delle giornate indimenticabili, insieme scopriremo un mondo: la forza della natura, la competizione tra le varie specie vegetali, guarderemo negli occhi gli animali selvatici e loro guarderanno noi, toccheremo con mano i problemi dei cambiamenti climatici osservando direttamente come il mondo sta cambiando.

Visita il sito MG Nature

La via del Castagno: lungo il Ciuffenna da Gorgiti a Rocca Ricciarda

L’autunno in Toscana, come in tante altre regioni del centro e del nord Italia, significa l’arrivo di una serie di prodotti meravigliosi sulle nostre tavole: l’olio nuovo, il vino novello e, soprattutto, le castagne, frutto che suscita immediati richiami a focolari contadini e ai tesori della campagna.

Le montagne dell’Appennino Toscano sono costellate di querce e castagni, e in particolare in ottobre regalano a chi ci passa un grande spettacolo di colori e di odori. Mentre infatti il resto della vegetazione si tinge del giallo, del rosso e del marrone dell’autunno, i castagni contribuiscono a donare vivacità alla tela col verde brillante dei ricci che contengono i loro preziosi frutti.

Quale idea migliore, allora, di affrontare un itinerario breve che ci immerge in un contesto simile, accompagnati dalla presenza costante dell’acqua e dello scorrere del fiume.

La via del Castagno: lungo il Ciuffenna da Gorgiti a Rocca Ricciarda

Il tesoro dell’autunno: castagne – ph. Sébastien Bourguet

Andiamo in Valdarno, alle pendici del Pratomagno, a scoprire il minuscolo borgo di Gorgiti, nel comune di Loro Ciuffenna (AR). E’ possibile lasciare l’auto qui, avendo cura di non ostruire il passaggio. C’è posto per non più di 4 automobili, ma in caso di necessità potrete lasciare l’auto in uno dei tanti spiazzi a bordo strada poche centinaia di metri prima del paese.

La via del Castagno: lungo il Ciuffenna da Gorgiti a Rocca Ricciarda

Nel 1966, anno della grande alluvione causata dall’Arno, il Ciuffenna raggiunse livelli ragguardevoli a monte di Loro, preoccupando un’intera vallata

Di fronte a voi, a sinistra del ponte, inizia il sentiero, contrassegnato dal segnavia CAI numero 37 e da un pannello informativo sui tracciati di zona.

Non fatevi ingannare dall’impressione di stare sul punto di finire nel giardino di casa di uno dei pochi abitanti fissi di questa borgata (circa 50), la prima parte del sentiero, lastricata, passa proprio in mezzo alle case per poi addentrarsi nella vegetazione che costeggia il torrente Ciuffenna.Qui, peraltro, weBeach ha trovato pane per i suoi denti: il corso d’acqua ha scavato il letto di pietra su cui scorre, dando vita ad alcune profonde piscine con a fianco comodi lastroni su cui stendersi immersi in una vegetazione lussureggiante.

La via del Castagno: lungo il Ciuffenna da Gorgiti a Rocca Ricciarda

Il torrente Ciuffenna nei pressi di Gorgiti. Qui i loresi vengono a fare il picnic durante i fine settimana estivi

E’ un sentiero con tratti occasionalmente ripidi, ma facile da seguire e alla portata di tutti, che si avvicina e si allontana costantemente dal corso d’acqua che lo fiancheggia. Il bosco di castagni è il compagno continuo della salita, mentre qui e là alcuni pannelli informativi raccontano qualche curiosità in più al viandante.

In poco meno di 3 chilometri e con un dislivello intorno ai 300 metri si raggiunge il borgo medievale di Rocca Ricciarda, aggrappato alla collina e sviluppatosi intorno a un castello. Qui si può riprendere fiato beandosi della bellezza di questo luogo prima di affrontare la seconda parte dell’anello, che ritorna verso Gorgiti passando sulla sinistra orografica del Ciuffenna, anche se adesso il sentiero scende, dolcemente, più lontano dal torrente.

Ritornati al punto di partenza, possiamo fare unbreaklungo il corso d’acqua per mettere a mollo i piedi provati dalla camminata e poi scendere verso Loro Ciuffenna, dove godersi un bicchiere dell’ottimo vino rosso locale nel delizioso centro del paese, che si fregia di far parte dei Borghi più Belli d’Italia.

La via del Castagno: lungo il Ciuffenna da Gorgiti a Rocca Ricciarda

Loro Ciuffenna

E se lo stomaco gorgoglia c’è solo l’imbarazzo della scelta fra un goloso panino farcito delle ricchezze gastronomiche del luogo (il prosciutto del Pratomagno è un’eccellenza, i pecorini vi faranno drizzare i capelli) in uno dei numerosi alimentari del piccolo centro storico o un più elaborato piatto di selvaggina in uno dei ristoranti che si affacciano sulle tortuose vie del paese.

Questo itinerario è parte di weBeach – Toscana, appassionata guida pratica presto disponibile sul nostro sito, con spiagge nascoste, borghi e itinerari segreti lontani dal turismo di massa. La guida conterrà tutte le indicazioni per raggiungere i luoghi (mappe, coordinate geografiche interattive, descrizione del sentiero e della spiaggia, foto, etc) e tanti consigli su come godersi al meglio ogni angolo della regione.

Magie d'autunno in Val Grande

L’autunno non è una semplice stagione. L’autunno è un mondo di colori in cui entrare in silenzio e in cui lasciarsi trasportare dalle sensazioni che nascono nell’animo man mano che gli occhi si riempiono di quei colori… La temperatura dell’aria diminuisce, l’irraggiamento solare si riduce in intensità e in durata e il mondo vegetale reagisce: gli alberi richiamano la linfa vitale e la clorofilla, dato che durante la stasi invernale non avranno più bisogno di effettuare la fotosintesi per produrre il cibo che gli serve, e così si attiva quel processo sottrattivo che li colora di caldi toni. Sì, perché gli alberi non si colorano, anzi si decolorano… ciò che avviene è una decolorazione delle foglie: man mano che diminuisce la clorofilla, che le colora di verde, prendono il sopravvento altri pigmenti già presenti, come la xantofilla e il carotene che colorano di giallo e arancio e, con le temperature notturne più rigide, le antocianine che colorano di rosso le foglie. Il risultato è una cangiante magia di colori che evolve col passare dei giorni e dona al paesaggio tonalità spettacolari. Fra gli alberi che presentano colorazioni più intense vi sono i faggi, i frassini, le betulle, gli aceri e, nelle alte valli di montagna, i larici, conifere che sembrano voler stare a metà strada fra i sempreverdi e le caducifoglie visto che hanno gli aghi ma in autunno li perdono per rimanere spogli in inverno. E sono proprio i larici i protagonisti autunnali della Val Grande, una splendida e lunghissima valle alpina laterale della Valle Camonica, a ovest del paese di Vezza d’Oglio, che si sviluppa per oltre 20 km fino a raggiungere quel che resta del Ghiacciaio di Pietra Rossa a oltre 3000 metri di quota. Percorsa dall’omonimo torrente la valle deve il suo nome proprio alla sua estensione e al suo interno conta più di 250 cascine che anticamente venivano utilizzate per l’alpeggio. Inserita all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio è coperta in parte da foreste di larici e disseminata di laghetti e torbiere ed è un luogo privilegiato per i cervi che, durante la stagione degli amori fra metà settembre e fine ottobre, scorrazzano in lungo e in largo lungo i costoni erbosi e le arene di combattimento. Il loro richiamo, detto bramito, è udibile a chilometri di distanza, e ogni autunno la possibilità di vederli costituisce un’attrattiva per molti escursionisti. Nella parte alta della valle, in località Plas de l’Asen a 2047 m, si trova il Bivacco Saverio Occhi, punto di appoggio per le escursioni che richiede apposita prenotazione presso la Pro Loco di Vezza d’Oglio per poterne usufruire. Il bivacco è stato inaugurato il 25 settembre 1994 ed è dedicato alla memoria dell’alpinista Saverio Occhi, originario di Vezza d’Oglio, tragicamente caduto il 17 maggio 1992 mentre saliva in solitaria la parete nord del Lyskamm occidentale (vetta di 4470 m nel Massiccio del Monte Rosa). Per percorrere la lunga valle, con pendenza sempre molto moderata e in moti tratti pianeggiante, a parte l’ultimo tratto più ripido per raggiungere il bivacco, si può partire dai parcheggi delle località Grano o Tù, rispettivamente sulla destra e sinistra orografica della valle. Il percorso fino al bivacco è tutto su comoda stradina sterrata e lastricata che può essere percorsa agevolmente anche in mountain bike. Non resta che partire alla scoperta di questa meravigliosa e rilassante valle, magari accompagnati da una guida che possa farvi scoprire angoli nascosti lungo i sentieri che si inoltrano fra larici dorati in autunno e gli aspetti naturalistici che la valle offre. Sul canale You Tube “Emozione Natura GAE Roberto Ciri” trovate il video itinerario che ho realizzato per illustrare questa escursione in cui, su richiesta, avrò piacere di accompagnarvi. Rimanete aggiornati sulle escursioni da me proposte visitando la pagina “Emozione Natura – GAE Roberto Ciri” e il sito web www.emozionenatura.it Vi aspetto! 😉

Uja di Ciamarella da Pian della Mussa

L’Uja di Ciamarella con i suoi 3676 m è la cima più alta delle Valli di Lanzo.

La sua salita alla vetta è un’escursione alpinistica facile (F) che può essere affrontata in giornata dai più allenati o realizzata in due giorni dormendo al Rifugio Gastaldi.

Si parte in prossimità del rifugio Ciriè al Pian della Mussa, in località Balme (TO), per raggiungere attraverso un ripido sentiero escursionistico il Gastaldi in circa due ore.

Il secondo giorno, ci si avvia di mattina presto verso il ghiacciaio della Ciamarella che si raggiunge in circa tre ore, attraverso un ambiente davvero molto selvaggio e suggestivo.

Si prosegue lungo un itinerario in cresta per raggiungere la vetta.

L’intera ascensione supera un dislivello positivo di 1800 metri.

È una salita davvero molto affascinante e richiede sicuramente competenze alpinistiche e una grande preparazione fisica.

Puoi scoprire i dettagli di questa emozionante avventura su allmountainsite.it

VIAGGIO SULLE CIME DELLA ROMAGNA…BLOG 06

ZAMBOTREKKINGCRAL COMUNE E PROVINCIA DI RIMINI e
ANSPI SAN RAFFAELE RIMINI
presentano
VIAGGIO SULLE CIME DELLA ROMAGNA

SECONDA TAPPA – parte uno
VERUCCHIO UFFOGLIANO 20.3 Km 1236 mt dislivello positivo / 1104 mt dislivello negativo

In Piazza Malatesta, davanti alla Proloco di Verucchio

Zambo: forza ragazzi, rimettiamoci in cammino. Oggi ci aspetta una nuova tappa della nostra avventura in Romagna!
Emma: uffa..ma non potevamo partire più tardi ? sono solo le 9 di mattina ed abbiamo appena fatto colazione !!
Gianluca: ma dai, è una bellissima giornata, meglio approfittarne e non perdere tempo, abbiamo ancora tanti sentieri da percorrere in Romagna facendo Trekking!

Da Verucchio si scende a Ponte Verucchio per passare sul ponte che attraversa il Marecchia

Gianluca: vedete quei resti di mura sotto il ponte, sull’altra sponda ? E’ ciò che rimane di un antico ponte romano risalente probabilmente all’età repubblicana (509-31 a.c.). In questa zona passava la Via Arretina che partiva da Rimini e risaliva tutta la valle del Marecchia per terminare ad Arezzo.
Emma: Eh sì, è un territorio veramente ricco di storia ! Ma una volta attraversato il ponte dove andiamo ?
Gianluca: Ci dirigiamo a Torriana. Ehi Emma, alla tua sinistra si riesce già a vedere in lontananza il Santuario della Madonna di Saiano.. da qui è distante circa 4 km. Ci sei mai stata ?
Emma: ..si, lo conosco, è un posto bellissimo ! Ma guardate ragazzi, vi laggiù sul fiume adesso sta volando un falco !
Zambo: Questa è una zona molto importante dal punto di vista naturalistico: l’Oasi di Protezione della Fauna di Torriana e Montebello è stata infatti riconosciuta come SIC (Sito di Importanza Comunitaria), un ambiente destinato alla conservazione degli habitat e delle specie animali protette.

In cammino verso Torriana..

Emma: Bene, rimettiamoci in marcia. Questa vallata è così varia e movimentata. Chissà in che modo si è formata..
Zambo: Il paesaggio della Valmarecchia si è formato milioni di anni fa dal movimento di sedimenti marini che, da aree lontane rispetto a quelle dove si trovano oggi. Queste terre sono state trasportate in questo territorio da enormi movimenti geologici emergendo, inoltre, dal mare circostante.
Gianluca: Anche la rupe di Torriana, adesso davanti a noi, è nata a causa di questi movimenti geologici!
Emma: Ma è vero che Torriana porta questo nome solamente dal 1938 ?
Zambo: Certo. In precedenza questo paese si chiamava Scorticata, forse per l’aridità delle rocce che lo circondavano. Come vedete, il borgo è dominato da due speroni rocciosi: sul primo, in cima a quello più grande, troviamo il castello di Scorticata (link con video su Youtube). E’ una rocca malatestiana che domina il territorio circostante a 360° gradi fra la pianura riminese, la Valmarecchia e la Valle dell’Uso posta a guardia dell’antica Via Maior, una via di grande importanza strategica che risaliva la Valmarecchia collegando la costa adriatica, il Montefeltro e la Toscana.
Emma: Una leggenda narra che all’interno della Rocca di Torriana venne ucciso nel 1304 Gianciotto Malatesta, lo stesso che anni prima aveva ucciso la moglie Francesca da Rimini e il proprio fratello Paolo,gli amanti sfortunati celebrati da Dante nella Divina Commedia
Gianluca: ..ma che brutta storia Emma ! Credo che tra poco uscirò da questa Rocca…e fuori mi dirigerò subito sul ripido sentiero che da qui porta alla Torre campanaria: qui saremo ad oltre 400 mt sul livello del mare ed il panorama da lassù è tra i più emozionanti di tutta la Valmarecchia !!
Zambo: Ottima idea Gianluca, ma prima arriviamo sul secondo colle roccioso..vicino alla Rocca… c’è una Torre quadrata del 13° secolo, anticamente collegata al castello, che aveva funzioni di avvistamento e dalla quale, in caso di necessità, potevano essere fatte segnalazioni a tutta una serie di punti di guardia circostanti.

Dopo una breve sosta in un noto bar della zona, riprendiamo il nostro cammino..

Zambo: Forza ragazzi, dopo questo buon caffè, zaini in spalla e.. Montebello ci aspetta ! Tra poco lungo la strada passeremo vicino al Monte Borgelino di 428 mt, poco fuori Torriana: gran bel punto panoramico anche quello !
Emma: quindi?…dove ci dirigiamo adesso ?
Gianluca: scendiamo verso il fiume Uso e poi risaliamo il pendio sulla nostra sinistra. Un versante che guarda la valle dell’Uso. L’ambiente qui è caratterizzato da prati aridi e calanchi ricchi di arbusti come la ginestra e il terebinto, tipici di questi terreni.
Zambo: qui è presente un suolo argilloso e vegetazione molto varia. Tra poco, risalendo verso Montebello, troveremo anche querce e zone di rimboschimento con pini nericipressi e cedri che si alternano a prati e vigneti.
Emma: Mi piace pensare che in questa vegetazione così varia ci sia anche una fauna molto ricca e variegata, o sbaglio ?
Gianluca: No, dici bene, sono zone con un patrimonio faunistico importante. Molto comuni da queste parti sono il capriolo, il cinghiale, il tasso, la volpe e l’istrice, del quale è frequente trovarne gli aculei. È presente anche la puzzola, un mustelide estremamente sfuggente e difficile da osservare.

Arrivati al borgo di Montebello ..

Zambo: Ecco Montebello, siamo arrivati! In questa zona ci sono interessanti escursioni da fare!
Emma: a differenza di Torriana, questo borgo è riuscito a preservarsi nel corso dei secoli ed il suo silenzio sicuramente rappresenta oggi la sua fortuna.
Gianluca: Venite, l’ingresso è da questa parte, non ci si può sbagliare; si passa attraverso un’unica strada controllata da una porta fortificata, come in ogni tipico borgo medievale. Un borgo con una storia millenaria..e leggende misteriose.
Zambo: il nome Montebello pare derivi dal latino “Mons Belli” cioè monte della guerra, anche se non sono stati trovati documenti ufficiali che testimoniano un passato di questo tipo. Il castello nella sua forma attuale risale all’epoca dei Malatesta, e venne danneggiato durante la 2° guerra mondiale. Ci sono tante storie di soldati e battaglie che riguardano questo Borgo e che mi sono state riferite da Massimo, il marito della Claudia. I suoi nonni abitavano da queste parti! Comunque ora è così bello perché intorno al 1960 è stato sottoposto a importanti lavori di restauro.
Emma:..se volete vi racconto qualcosa della leggenda di Azzurrina
Gianluca: volentieri..questa storia affascina ormai da diversi decenni tante generazioni di visitatori.
Emma: dunque… La bambina si chiamava Guendalina o Adelina secondo alcuni, e faceva parte della famiglia dei Malatesta. Comunque, visto che era albina, una condizione che al tempo esponeva a molti pregiudizi, la madre le tingeva i capelli con decotti d’erba ottenendo una tintura tendente all’azzurro ed è proprio per questo motivo che fu soprannominata Azzurrina inoltre, per sottrarla alla curiosità delle persone, la famiglia la teneva rinchiusa all’interno delle mura del castello. E fu proprio al suo interno che la bambina scomparve mentre giocava con una palla di pezza!
Da quel giorno ogni 5 anni, quelli che finiscono con le cifre 0 o 5, ed in occasione del solstizio d’estate che cade ogni 21 Giugno, si sentono i lamenti del fantasma di Azzurrina che scomparve proprio il 21 giugno del 1375 all’età di 5 anni. Sembra che il suo spirito chieda invano soccorso e che la voce arrivi proprio dai locali dai quali non fece ritorno!
Zambo: come per tutte le leggende, ognuno è libero di crederci o meno, rimane il fatto che questo castello sia stato da sempre luogo di presenze misteriose e che vi siano riscontri in molti documenti storici conservati fino ad oggi.
Gianluca: ok, cosa dite se ci prendiamo una pausa da questa atmosfera misteriosa? Un buon piatto di pasta in una delle fantastiche trattorie del borgo non sarebbe male!
Emma: buona idea..così ripartiamo in forze!…abbiamo ancora dei bei sentieri da percorrere per arrivare ad Uffogliano.

I nostri tre amici riprenderanno il cammino verso Uffogliano quando… CLICCHERAI QUI!!!