Cascate San Fele

Un’escursione nel Parco Regionale del Vulture, all’ombra ed al fresco immersi nei boschi lungo torrente tra cascate d’acqua, mulini e gualchiere.

Un luogo incontaminato e paradisiaco con le sue acque cosi gelide da mozzare il fiato.  💚

Qui il Torrente Bradano sgorga dall’Appennino Lucano in località matise di San Fele (PZ), confluisce nella fiumara di Atella e poi nel fiume Ofanto e Mare Adriatico.

Attraversando il territorio del comune di San Fele il torrente è costretto ad effettuare dei particolari salti di quota, dando origini alle numerose e caratteristiche Cascate di San Fele. 🌊

Le si raggiungono risalendo il torrente attraverso il Sentiero del Ponte, che è uno dei due percorsi che ha accesso direttamente dal paese: caratterizzato dal passaggio su un ponte edificato negli anni ’20 che ha costituito per anni un rapido collegamento tra la montagna e il paese.

E che poi dopo una notevole salita, il sentiero si addentra nel bosco ricco di castagni,🌰 ed in pendio lo attraversa fino a sbucare lungo il Torrente Bradano e le sue incantevoli cascate 💚

Una delle cascate più note prende il nome da “U_uattenniere”, la trasposizione dialettale di ”Gualchiera”, macchina utilizzata in antichi opifici, costruiti a ridosso delle cascate proprio per sfruttare la forza dell’acqua che cadendo su pale di legno mettevano in movimento dei magli (martelli) che battevano la lana tessuta. 🐑

Attraverso un lungo sentiero che conduce ai resti di antichi mulini faremo ritorno al centro storico.

San Fele è un un bellissimo borgo medievale di circa 2.800 abitanti  nella Valle di Vitalba, posto tra le pendici del Monte Castello (937 m s.l.m) e del Monte Torretta (1026 m s.l.m.) e fa parte della Comunità Montana del Vulture.

È un comune prettamente rurale. Ricordato per la nascita di San Giustino de Jacobis e per la presenza di uno dei maggiori santuari lucani: Santa Maria di Pierno.

In epoca sveva divenne luogo di temporanea prigionia di Enrico VII di Germania, figlio di Federico II. Un altro figlio dell’imperatore, Enrico Carlotto, venne confinato nel castello locale, questa volta per mano del fratello Corrado IV.

Dopo la morte dello Stupor Mundi, Enrico Carlotto ebbe contatti con Papa Innocenzo IV per una successione ai titoli del padre sia in Italia che in Germania al posto del legittimo successore Corrado IV che nel testamento di Federico II fu nominato erede universale e suo successore sul trono imperiale, su quello di Sicilia e su quello di Gerusalemme. Enrico Carlotto dopo la discesa dalla Germania di Corrado IV fu recluso a San Fele e secondo una cronaca monastica fu ucciso a soli 15 anni nel maggio 1253 su ordine dell’imperatore Corrado; il sicario forse Giovanni Moro, altra figura strettamente legata alla Basilicata.

Punto d'incontro
Informazioni tecniche
Distanza 7 Km
Dislivello Salita 522 metri
Dislivello Discesa 522 metri
Abbigliamento Scarpe da trekking; abbigliamento comodo per camminare; felpa; giacca a vento/antipioggia; cappellino.
Equipaggiamento Zaino da trekking; borraccia con acqua a sufficienza; pranzo a sacco; indumenti di ricambio.
Organizzata da
Professionale

Alessandro Sileno

  • Guida Ambientale Escursionistica
Info
Escursione su richiesta
Scadenza Iscrizioni 31 Dicembre 2023
Nazione Italia
Regione Basilicata
Provincia Potenza (PZ)
Luogo San Fele (PZ) | Basilicata
Mappa
Orario 10:00 - 17:00
Tipologia di escursione Escursione
Difficoltà E: Escursionisti
Costo 70 a gruppo