Tra le mille sfaccettature che il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna riesce ad offrire, si riscontra spesso quella di come la vita dell’uomo si fonda all’unisono con la natura e di come la natura abbia attratto Santi a lasciare proprio qua tracce indelebili del loro passaggio. E’ in questa zona che San Romualdo, intorno all’anno mille, decise di fondare un eremo che poi darà il nome a tutta la sua congregazione, quella dei Camaldolesi appunto, portando la regola benedettina a livelli di isolamento e connubio con la natura e di preghiera ancora più estreme. I boschi che proteggono l’eremo ed il monastero hanno una varietà biologica interessante con abeti, aceri, faggi, castagni che proprio in autunno donano colorazioni su scale diverse di giallo e rosso e dipingono un quadro naturale di difficile riproduzione. Il rumore delle foglie sotto ai nostri piedi e lo scorrere delle acque nei ruscelli circostanti ci accompagneranno lungo questo anello mediamente impegnativo in una delle zone più belle del Casentino aretino.