La Fortezza di Serro di Tavola

Cenni Storici
Santa Eufemia d’Aspromonte: Le origini del paese sono incerte. La presenza di tracce e di influssi greci nel dialetto, il toponimo Mistra, centro dell’antico abitato e nome di città greca, il culto per la protettrice Santa Eufemia Vergine e Martire, Santa originaria della Calcedonia, inducono a credere che i primi abitanti fossero greci. Il centro si sviluppò per il sorgere di numerosi monasteri di monaci venuti in Calabria fin dal 368. Nei secoli successivi l’arrivo di numerosi gruppi di monaci basiliani favorì il sorgere di molti monasteri: quello di Sant’Oreste, di Santa Eufemia, di San Luca, di San Bartolomeo dei quali restano dei ruderi e di cui parlano nelle loro opere il Fiore e il Marafioti. Il più importante di questi monasteri fu quello di San Bartolomeo di Trigona fondato da San Bartolomeo di Simeri verso la metà del secolo XI, essendo il santo abate morto il 19 agosto del 1130.

Descrizione del Sentiero
Percorrendo i Pianori Aspromontani in direzione Nord, attraversando le località Piano S. Donato, S. Francesco, e Sambuco fino a giungere sul Piano di Spilinga, alla cui estremità nord, è collocato il sito archeologico di Serro di Tavola. Il sito si colloca a 985 m s.l.m. proprio sul limitare dell’alta scarpata che separa i Piani d’Aspromonte dal sottostante altopiano, denominato Piani della Corona, attestato a circa m 500 di quota. La specificazione “di Tavola” attribuita al Serro è legata proprio alla percezione della presenza di un terrapieno rettangolare, rialzato rispetto alla quota naturale del terreno circostante. Il sito archeologico è collocato in prossimità di quello che era un fondamentale percorso di collegamento tra la Piana di Gioia Tauro e Rhegion. Rispetto al possibile tracciato alternativo, che correva parallelo alla linea di costa e che venne ripreso in età moderna dalla strada borbonica, questo percorso sfruttava la possibilità di agevole risalita verso l’interno offerta dalla dorsale montagnosa di Serro di Tavola, con il vantaggio di abbreviare le distanze ed evitare la difficoltà di attraversare i fianchi dirupati dei valloni che si susseguono lungo la ripidissima fascia costiera tra Palmi e Villa San Giovanni. Per chi arrivava da Nord e intendeva raggiungere la colonia calcidese il costone montagnoso del Serro rappresentava un vero e proprio ponte di collegamento gettato tra i Piani della Corona e i Piani d’Aspromonte e rappresentava la migliore e più breve via di terra possibile. Questi percorsi consentivano di accedere alle più significative risorse agrarie di Rhegion rappresentate proprio dai Piani d’Aspromonte. Appare di tutta evidenza pertanto l’importanza rivestita da questo sito, la cui interpretazione è stata molto controversa e oggetto di discussione, andando da una postazione di tipo militare, analoga ad altre postazioni di controllo individuate nel territorio reggino, ad una ipotesi di trasformazione dell’insediamento da una funzione militare ad una agricola in relazione alle diverse fasi di vita del complesso, ad una fattoria fortificata. Non è da escludere peraltro nel complesso trovassero sede anche forme di culto. Le strutture archeologiche emerse a Serro di Tavola si segnalano per la loro indubbia peculiarità sia sotto il profilo della realizzazione tecnico-costruttiva che per la singolare planimetria, ancora senza confronti del tutto soddisfacenti, almeno in area magnogreca. Il ritardo intervenuto nella pubblicazione dello scavo, rimasto fino ad oggi sostanzialmente inedito salvo brevi anticipazioni, ha peraltro impedito la piena conoscenza del sito valutandone il significato sulla base di dati oggettivi.

Punto d'incontro
Organizzata da
Associazioni

Gente in aspromonte

Svolta da
Associativo

Antonio Pellegrino

Info
Data Inizio 23 Giugno 2024
Luogo Serro di Tavola
Tipologia di escursione Trekking