Percorriamo un sentiero che univa Prazzo superiore a Ussolo e un altro che scendeva a Maddalena. Quest’ultimo “non c’è più” nel senso che la strada asfaltata lo ha tagliato o lo ha affiancato secondo logiche di pendenza differenti fra forza motrice animale, umana (a piedi…) o forza motrice… automobilistica. Scendendo ne cercheremo segni, una mulattiera che passava certo davanti a luoghi come l’abbandonata cappella di San Giovanni (oggi vi passa l’asfalto) e transita davanti al grande pilone che chi è nato a Ussolo o a Maddalena chiama pilone “dei Miet”. Oggi tracce abbandonate fra i rovi, ieri punti che segnavano il limite del territorio fra la competenza di Ussolo e la competenza di Maddalena. Importante ad esempio in caso di nevicata: i gruppi di abitanti che spalavano la neve si fermavano all’altezza del pilone: più su e più giù toccava agli uni o agli altri, di Ussolo o di Maddalena. Interessante ammirare gli affreschi dipinti sul pilone, che mani recenti hanno ritoccato. Vi è chi narra di un San … Satanasso! Opere, di antica proprietà privata e non ecclesiastica, di valore storico e antropologico, curiosità legata ai luoghi e alle genti che li hanno vissuti e li vivono.