Il confine con l’oceano ha segnato profondamente i portoghesi, così diversi dai cugini latini mediterranei, spagnoli o italiani: noi popoli di relazioni tra sponde diverse di uno stesso mare, loro collocati da sempre di fronte ad un ignoto sconosciuto e immenso. Gran parte di questo viaggio si svolgerà proprio lungo questo confine, sulle scogliere dell’Alentejo, regione centromeridionale a sud di Lisbona a vocazione agricola, ma legatissima al mare, dove sulle tavole i piatti più popolari sono molto spesso a base di pesce, che qui è ancora un alimento povero. Raggiungeremo presto la linea del mare e la seguiremo poi, rinfrescati dal vento dell’oceano, in una alternanza di spiaggioni e lunghi tratti di scogliera, dove in mezzo ai gabbiani sono frequenti i grossi nidi delle cicogne, che a quanto pare non temono il carattere scorbutico dell’oceano. Il nostro viaggio, privilegiando la linea di costa, si snoda parallelo ad un vecchio itinerario ripristinato di recente a breve distanza nell’interno che era il tratto meridionale del cammino di Santiago, chiamato Rota Vicentina, perché si collega con la parte settentrionale del cammino partendo dalla punta di Cabo Sao Vicente, l’estremo vertice sudoccidentale del Portogallo e d’Europa. Concluderemo il trekking in Algarve, proprio per raggiungere il Faro di Cabo Sao Vicente. C’è la possibilità di trasporto bagaglio lungo tutto il viaggio.