IL PUNTO SULLA FORMAZIONE IN FEDERTREK

È proprio il caso di dire fervet opus nella Commissione Nazionale Formazione Federtrek, per la nutrita serie di attività in corso. Notevoli i cambiamenti registrati su molti aspetti: “selezione dei docenti, strutturazione dei corsi abilitanti, architettura degli esami, introduzione del metodo dei crediti, sviluppo del tutoraggio e progetti attenti all’inclusività”.

Ma, come avevamo già scritto su queste pagine, la “rivoluzione copernicana” sta nell’enfasi data ai corsi rivolti a tutti i Tesserati rispetto alla storica formazione dedicata ai soli Accompagnatori. Dopo una lunga e articolata gestazione, il programma formativo di Federtrek viene presentato sulla nuova piattaforma web che consente la prenotazione diretta, e l’offerta, “ampia e diversificata”, è potenzialmente in grado di suscitare l’interesse dell’intera platea dei Tesserati.

Ad oggi sono stati programmati  14  corsi di cui 8 svolti con la partecipazione di 113 tra Accompagnatori e Tesserati

Dalle valutazioni espresse dagli allievi nei test di gradimento ricevuti post corso, risulta un quadro decisamente incoraggiante: nella scala di valore da 1: MIN a 5: Max, il punteggio medio ottenuto dai 28 rispondenti sulle 6 aree di indagine risulta:

  • 4,5 sull’utilità del corso
  • 4,3 sulla facilità di iscrizione in piattaforma
  • 4,6 sulle competenze del docente nella presentazione dei contenuti
  • 4,4 sul materiale didattico visionato
  • 4,3 sulle aspettative ex ante derivanti dal corso prescelto
  • 4,1 sulla soddisfazione circa le competenze acquisite nel corso.

La formazione ha inoltre fornito occasione di incontro, sia pure a distanza, tra le persone, importante in tempi di pandemia.

Particolare successo hanno avuto sinora le “pillole”, corsi brevi e gratuiti, talora propedeutici al lancio di corsi a pagamento di maggior durata.

Anche a pagamento la formazione dei futuri Accompagnatori: “Come Presidente ho avuto l’esperienza di gestire un corso AEV, l’obiettivo è stato quello di renderlo più ampio possibile. Cercando di trattare tutti gli aspetti, che un buon accompagnatore deve conoscere. Inglobando temi presenti nel piano formativo Federtrek, ma che sono opzionali per la formazione iniziale”.

Sulla formazione ai Tesserati, tralascio i favorevoli commenti “partigiani” raccolti da amici discenti sul mio corso di interpretazione ambientale, “interessante e soprattutto molto utile per chi frequenta l’ambiente outdoor”, per segnalare invece l’originale proposta in partenza di Medicina e montagna, prevista per sabato 14 maggio. Ci vengono chiarite le motivazioni alla base del corso: “il desiderio di riuscire a coniugare la formazione ed esperienza professionale di medico con quella di appassionato frequentatore della montagna; il provare a rovesciare i rapporti di forza fra le due identità; l’utilità di conoscere meglio il funzionamento del proprio organismo, e i rischi per la salute” durante la progressione, magari in quota e in un ambiente severo. Data la varietà e la specifica natura degli argomenti trattati, la scelta in presenza del corso – in controtendenza rispetto ai tanti a distanza – è stata voluta “per garantire un feedback continuo tra docente e uditorio”.

Tutto positivo, allora, l’articolo un mero panegirico di quanto siamo bravi?

Non direi: se la comunicazione via Facebook, newsletter e dirette streaming ha svolto un ruolo sostanziale nel lancio delle proposte formative, il panorama desumibile a qualche settimana dall’avvio si presenta a mio avviso a “luci e ombre”.

In primo luogo i ritorni dai corsi a pagamento non sembrano incoraggianti, a fronte del “prezzo politico” proposto. “In alcuni casi i valori esposti sono alti. Dovremmo avere, come un doppio binario, una formazione di base obbligatoria (oltre il BLS) con valori prossimi allo zero, e una di livello superiore con dei costi”.

Certo, un corso non si improvvisa, richiede selezione e preparazione dei materiali, verifica dei feed back, correttivi – specie per quelli assolutamente originali, mai erogati nella compagine federativa.

Sicuramente “è stata messa molta carne sul fuoco, nel senso di una sovrabbondanza di offerta a fronte di una domanda probabilmente non ancora matura”, e ancora: “bisogna solo testare se il momento sia calzante per l’attuale pubblico”.

Altro elemento di complessità è stato per i docenti il “trovarsi una disomogenea platea dei partecipanti”, non filtrata per competenze in ingresso ma “piovuta” direttamente dalle prenotazioni su piattaforma.

Una diversa prospettiva di analisi meritano i corsi di aggiornamento obbligatori per Accompagnatori, ove è stato fatto un grande sforzo per dare la possibilità di recupero ai tanti ritardatari. “Ho partecipato a sessioni “amministrative” utili per chiarire alcuni aspetti del nuovo percorso Runts” ed ancora: “ho partecipato ad alcuni corsi di primo soccorso, con Gelsa sempre molto precisa e chiara”.

Complessivamente, i modesti ritorni dal monitoraggio sul gradimento (40 ricevuti/113 partecipanti 35% ) delineano la scarsa propensione dei discenti alla restituzione dei feed back, utili al coordinamento per apportare correttivi in corso d’opera, cosa che “in previsione, permetterà di avere corsi più standard anche con docenti diversi”.

Va anche promossa una sensibilizzazione presso le Associazioni, sollecitando i Presidenti nel segnalare (e proporre) alla Commissione Nazionale Formazione temi e spunti, sempre partendo dai concreti bisogni di miglioramento dell’intera compagine. Su tale punto, stante la ricca offerta, manca qualcosa?

Sulle tematiche ritenute di personale interesse per 2 Presidenti citiamo: “il settore ambiente e la comunicazione” e “corsi pratici sul campo, come quello di survival tenuto da Giulio Pacchioni”.

Sulle tematiche ancora da trattare “la preparazione fisica e l’ecologia” e corsi “sull’educazione ambientale, i temi sociali del camminare, e l’ambiente in generale, Sentieristica e Cammini”

Ma dalle Associazioni vengono spunti circa i propri progetti futuri: “corsi legati al mondo della divulgazione scientifica, della Storia e dell’Educazione Ambientale in chiave innovativa” e il “provare ad organizzare le attività sotto forma di progetti territoriali”.

Il tema dei progetti rimanda al nuovo iter previsto per il Tutoraggio degli Allievi Accompagnatori, sempre connesso ad iniziative di sviluppo ecoturistico locale.

Personalmente, ritengo che i progetti sinora presentati dalle Associazioni vadano in tal senso anche se una base conoscitivo metodologica di project design e project management dovrà venire in futuro impartita a quanti si cimenteranno in questo promettente settore. Quindi input per nuova formazione!

Come puoi leggere, caro lettore, la strada è ancora lunga ma sinora percorsa con passione dai motivati membri della Commissione!

Massimo Pacifici

Tessera Accompagnatore Federtrek 437

Ringrazio per il supporto di idee e i contributi ricevuti: Luigi De Gennaro, Lanfranco Giorgi, Stefano Giuliani, Andrea Scoppola, Riccardo Virgili