Come oramai consuetudine, la partenza la stabiliamo all'alba ed usciamo da una Orvieto che ancora dorme.
Non ricordo se lo avevo segnalato in precedenza, ma da oggi siamo in quattro a proseguire il cammino.
Ad attenderci ad Orvieto c’erano Antonio Cardone e Carlo De Cosimo.
Momento di romanticismo: bellissimo lo skyline di Orvieto disegnato dal sole che sorge mentre offrontiamo, in successione una ripida discesa che ci porta giù a valle ed una altrettanto ripida salita in direzione di Bolsena, in uscita dall’Umbria per entrare in Lazio.
Oggi si cammina sulla storia.
Il sentiero che stiamo affrontando ha un pavimento in basólato di epoca etrusca, se poco poco ci si ferma a pensare a quante persone, a quante impronte prima della mie hanno calpestato queste pietre mi vengono i brividi.
Di lì a poco raggiungiamo il " Sasso Tagliato" un grosso blocco di tufo che fu tagliato dagli Etruschi per garantire il passaggio dei carri e che la credenza popolare vuole,invece, aperto miracolosamente a seguito del passaggio del Corpus Domini nel 1263.
Una volta in quota proseguiamo tra boschi ed altopiani assolati fino a raggiungere il confine tra Umbria e Lazio, all’orizzonte intravediamo il lago che raggiungeremo dopo la lunga discesa, forse forse il primo arrivo in discesa di questo pezzo di cammino.
Facile, direte voi! Ma che…. scendere repentinamente a Bolsena è stato duro ed ha messo a dura prova sia i quadricipiti sia i piedi.
Con sorpresa il paese è in festa per i festeggiamenti di Santa Cristina, andatevi a leggere la sua affascinante storia e quella legata al miracolo eucaristico e sappiate che qui a Bolsena è conservato l'altare sul quale avvenne il miracolo.
Bagno nel lago, d’obbligo, con grande difficoltà.
Nota tecnica: il lago è di origine vulcanica, è profondo fino a 350mt. e pare sia il lago più pulito d'Europa…ho rimpianto il nostro il Mar Piccolo.
Birra e patatine a chiusura della tappa, cerchiamo il nostro bed and brekfast…