Siamo vicinissimi all’arrivo. Siamo vicinissimi a Orbetello.
Partenza all’alba come di consuetudine, la penultima di queste “levataccie” prima che il sole sorga e lo stesso ci cucini durante la tappa.
Oggi siamo in direzione di Capalbio, ci aspettano 24 kilometri in sostanziale discesa, salvo alcuni piccoli dislivelli: la stanchezza è tanta e si sente tutta…ma siamo arrivati, manca davvero pochissimo.
Ci stiamo abituando talmente tanto a questi dolci paesaggi della Maremma, alle colline color oro, ai poggi e alla frescura che ci regalano questi fantastici alberi da sughero, che quasi non ci facciamo più caso.
Sembra che in questa zona ci siamo sempre stati.
Percorso tranquillo, siamo più lenti – lo abbiamo notato – ma siamo anche più stanchi: dobbiamo portare a casa il risultato.
Siamo a Capalbio intorno all’ora di pranzo, quasi per inerzia direi, e mentre percorriamo la cinta che circonda la Rocca, all’orizzonte vediamo finalmente la linea azzurra del mar Tirreno e un lieve scorcio di Orbetello.
Quanto basta per rinfrancarci un po’.
Il mio, il nostro, pensiero va al nostro amico Carlo, grande mattatore, grande compagno di viaggio – lo definirei il compagno di viaggio ideale, senza nulla togliere a Francesco e Antonio – che ci ha dovuto abbandonare per via di una brutta distorsione alla caviglia e che non potrà godere di questo panorama.
Io lo definirei il panorama più bello di quest’avventura, forse perché è quello che ci fa vedere la meta, forse perché è quello che ci fa comprendere meglio quello che abbiamo fatto, forse perché è quello che allevia la nostra stanchezza.
Cerchiamo una birra e due patatine per chiudere come da prassi questa penultima tappa e poi al b&b che ci ospiterà per questa notte.