Partenza doco dopo l'alba cercando di mettere quanti più kilometri possibili sotto i piedi prima che arrivi il gran caldo. Ma già alle 6:00 la temperatura non promette niente di buono. Anzi.
Partendo dall' agriturismo La Maddalena, che consiglio per l'ospitalità, le camere condizionate e la cucina buona ed economica, abbiamo ritracciato un un sentiero parallelo al principale.
Strana anche perché se non fosse stato per il Sig. Medrol, mio fedele scudiero ed il Sig. Compid, amico fraterno delle vesciche, saremmo ancora ancora a Filottrano.
Tanta strada allo scoperto, pochissimi ripari, pochissima ombra per ripararsi dalla calura.
Veniamo, però, ricompensati da questi paesaggi sconfinati, appena rasati dal taglio del fieno per gli animali, oppure di campi e campi di bellissimi girasoli.
È stata più dura del previsto, partiti presto non siamo riusciti ad evitare il gran caldo.
Per fortuna anche oggi il popolo marchigiano ha dato dimostrazione della sua proverbiale generosità: inesistenti i punti in cui potersi dissetare – come magari una fontana e/o un pozzo – abbiamo letteralmente dovuto bussare a casa delle persone per poter chiedere un "goccio d'acqua"…inutile dirvi della risposta delle persone. Grandi. Gentilissimi.
Adagiata sul crinale di un colle, è abbracciata da uno scenario naturale suggestivo e da una cinta imponente di mura medievali ecco Treia all'orizzonte.
Devo dire che il titolo di essere uno dei più bei borghi d'Italia è meritatissimo.
Comunque terza tappa chiusa orgogliosamente e stringendo i denti. 21km che ci hanno condotto nella provincia di Macerata.
A domani