Riporto qui di seguito la scala delle difficoltà escursionistiche elaborata dal C.A.I. Club Alpino Italiano diverso tempo fa, che si usa per una categorizzazione generica delle principali tipologie di itinerari sulla base della loro difficoltà.
Evidentemente, sotto molto punti di vista (che approfondisco nei Corsi di Escursionismo che organizzo e conduco), lascia un po’ il tempo che trova, ma è utile, all’escursionista alle prime armi così come all’esperto, per farsi un’idea su quello che, in linea di massima, potrebbe incontrare nel corso dell’uscita. Nel nostro caso, è necessario che chi voglia partecipare alle iniziative da me proposte, legga attentamente in che tipologia rientri l’escursione scelta e faccia un’obiettiva autovalutazione delle proprie attitudini e soprattutto della propria condizione fisica, per non trovarsi in difficoltà sul posto. E’ vero che c’è una Guida che Vi conduce e che presumibilmente farà tutto il necessario per portarVi alla méta con il miglior percorso possibile, ma, di certo, non potrà camminare anche per Voi…
Classificazione delle difficoltà escursionistiche:
T = turistica :
“Itinerari su stradine, mulattiere o comodi sentieri, con percorsi non lunghi, ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono in genere sotto i 2000 m. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e preparazione fisica alla camminata.”
E = escursionistica:
“Itinerari che si svolgono quasi sempre su sentieri oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua, quando, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti senza sentieri, ma non problematici sempre con adeguate segnalazioni. Possono svolgersi su pendii ripidi; i tratti esposti sono in genere protetti (barriere) o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi su roccia, non esposti, o tratti brevi e non faticosi ne impegnativi grazie ad attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l’uso di equipaggiamento specifico (imbracatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza del territorio montano, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati.”
EE = per escursionisti esperti:
“Itinerari generalmente segnalati che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti). Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minor impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l’uso della corda e della piccozza e la conoscenza delle relative manovre di assicurazione). Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente montano; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguati.”
EEA = per escursionisti esperti con attrezzatura:
“Itinerari escursionistici che presentano particolari difficoltà e per i quali è pertanto richiesto l’utilizzo di dispositivi di autoassicurazione diversi a seconda dei tipi di terreno da attraversare: imbracatura, kit da ferrata, cordini, moschettoni.”
Di recente inoltre, visto il grande successo che hanno avuto negli ultimi tempi le escursioni su neve con le racchette è stata formulata la dicitura per un’altra categoria che qui aggiungo:
EAI = per escursionisti con attrezzatura adatta ad ambienti innevati:
“Itinerari in ambiente innevato che richiedono l’utilizzo di racchette da neve (ciaspole), con percorsi evidenti e riconoscibili, con facili vie di accesso, di fondo valle o in zone boschive non impervie o su crinali aperti e poco esposti, con dislivelli e difficoltà generalmente contenuti che garantiscono sicurezza di percorribilità. Richiedono equipaggiamento ed abbigliamento consoni alla stagione invernale.”