La nostra avventura ha inizio nello storico Casone di Profecchia, un punto di riferimento per gli amanti della montagna e della buona cucina casereccia. Questo luogo, noto per l’ottima cucina casalinga, coniuga i sapori tradizionali della Garfagnana alla raffinata ricchezza della grande cucina emiliana.
Oltre ad essere considerato un centro turistico, l’Hotel conserva ancora tutto il fascino dell’antica stazione di posta per il cambio dei cavalli. Famoso d’inverno per l’atmosfera e le copiose nevicate è possibile vedere i cavalli attraversare i sentieri, come mi capitò circa trent’anni fa quando da piccolo fotografai un paio di cavalli neri lungo un sentiero innevato.
Nella stagione estiva, è possibile praticare senza troppi sforzi delle escursioni fantastiche a confine con l’Emilia Romagna. Ed è qui che il nostro gruppo, carico di entusiasmo e zaini in spalla, si addentra nel fitto bosco, tra l’aria fresca del mattino e il canto degli uccelli che ci accompagnano in questa salita che promette emozioni uniche. Il rumore dei rami sotto i nostri piedi e l’odore della terra umida ci avvolgono, creando un’atmosfera magica.
Superata la prima salita, con il fiatone e lo sguardo rivolto verso l’alto, raggiungere la vetta del Monte Prado, nonostante sia considerato “il tetto della Toscana” (perchè si si erge maestoso a 2054 metri di altitudine) è considerata una piacevole camminata tra dolci vette in un regolare “sali e scendi” circondati dalle nuvole, ci concediamo un momento di pausa per ammirare il mondo che si estende ai nostri piedi. Una vista che solo pochi eletti possono godere, e noi eravamo tra questi. Il cielo limpido ci permette di vedere altre montagne in lontananza, e la sensazione di essere in cima al mondo è indescrivibile.
La discesa al Lago Bargetana è un’ulteriore conferma della bellezza selvaggia di questi luoghi. L’acqua cristallina del lago, incastonata tra le rocce, è un vero e proprio gioiello della natura. Durante la discesa, incontriamo alcuni animali selvatici e ci fermiamo per osservare la flora locale.
Per completare il nostro anello, torniamo al rifugio Cella attraverso la strada forestale, immergendoci in un paesaggio che sembra uscito da un racconto di montagna. Scendendo lungo le piste da sci, con la blu centrale che ci guida, ritroviamo il Casone di Profecchia, il punto di partenza di questa indimenticabile giornata. Durante il ritorno, condividiamo storie e risate, rafforzando i legami del nostro gruppo.
Il trekking al Monte Prado non è solo una camminata: è un’immersione nella natura incontaminata, un’esplorazione di panorami che restano impressi nella memoria, e un’esperienza di gruppo che rafforza legami e crea ricordi indelebili.
Una vera e propria avventura sul “Tetto della Toscana” dove la montagna ci racconta storie di bellezza e di forza, invitando chi la visita a rispettarla e ad amarla.