Cosenza. La Riserva Naturale Statale Gole del Raganello, Calabria, tutela un'area dominata da imponenti formazioni rocciose e attraversata da un profondo e stretto canyion. Le Gole si insinuano nella roccia per 17 km, scavate dal Raganello, e si dividono in due zone, quella alta e quella bassa. La prima si estende dalla Sorgente della Lamia fino a raggiungere la Scala di Barile, in corrispondenza del centro abitato di San Lorenzo Bellizzi. Questo tratto è molto accidentato e sovrastato da due pareti rocciose che si innalzano fino a raggiungere i 700 metri. La zona bassa si estende dall'area di Pietraponte, così nominata per la presenza di una roccia incastonata tra le due pareti che funge da ponte, fino a raggiungere il Ponte del Diavolo, opera medievale nei pressi del piccolo centro abitato di Civita. Nella valle ci sono ampie radure, mentre, salendo di quota, il bosco denominato "La Fagosa" domina tutta la fascia: si tratta di una delle faggete più estese e meglio conservate del Pollino. Sui crestoni rocciosi della Timpa di San Lorenzo e della Timpa di Porace-Cassano, le imponenti pareti delle gole, cresce il pino laricato, simbolo della Riserva; pochi sono invece gli esemplari di abete bianco. Questi luoghi impervi sono abitati da volpi, faine, donnole, tassi, gatti selvatici e lontre, aquile reali, falchi pellegrini, gheppi e corvi imperiali. Gli escursionisti, opportunamente attrezzati, possono percorrere le gole per godere di attrazioni naturali dai nomi davvero suggestivi: il Grande Diedro, il Masso delle Rudiste, la Sorgente degli Equiseti, l'Anfiteatro del Diavolo.