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Livorno, Portoferraio, Isola di Montecristo. La Riserva Naturale Statale Isola di Montecristo tutela 16 km di coste a picco sul mare, un territorio selvaggio e disabitato a largo delle coste della Toscana. L'Isola ha avuto una storia travagliata. Ha ospitato un importante abbazia, fondata dai seguaci di San Mamiliano, che fu distrutta dalle incursioni saracene nel 1555. Ritornò poi famosa per via del romanzo di Dumas "Il Conte di Montecristo". Dopo vari passaggi di proprietà, nel 1860 l'Isola fu acquisita dal Demanio e vi fu istituita una colonia penale. Nel 1889 venne concessa al Marchese Carlo Ginori che ne fece una riserva di caccia, gradita anche a Vittorio Emanuele III. Durante la Seconda Guerra Mondiale ospitò un presidio militare e rimase poi abbandonata fino all'istituzione dell'area protetta. La Riserva era originariamente ricoperta da una fitta macchia mediterranea dominata dal leccio, oggi molto discontinua e caratterizzata da arbusteti di eriche, a cui si aggiungono le profumate essenze del rosmarino, del cisto, dell'elicriso e del maro. Tra gli animali, la capra selvatica è l'elemento caratteristico, presente in Italia solo a Montecristo. Di grande rilevanza anche l'avvistamento della foca monaca. La Riserva è poi un importante luogo di rifugio e di riposo per gli uccelli migratori, tra i quali il gabbiano corso e la berta minore che nidifica nelle gallerie sotto i massi granitici. L'Isola di Montecristo è una delle aree protette del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano.