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Matera. Il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, conosciuto anche come Parco della Murgia Materana, tutela un paesaggio primitivo e spettacolare. Pietraie e strapiombi scoscesi custodiscono gelosamente, quasi celati agli occhi del visitatore, grotte preistoriche, insediamenti monastici rupestri e insediamenti preistorici. Il Parco, silenzioso testimone dell'antichissimo rapporto tra natura e uomo, si trova in Basilicata, a Matera, a pochi chilometri di distanza dal confine con la Puglia. Un ambiente apparentemente inospitale, fatto di rupi, forre e gravine, ospita un centinaio di specie vegetali rare e rarissime, alcune delle quali endemiche. Avvicinandosi al torrente Gravina è facile ascoltare il canto dell'usignolo di fiume o dello scricciolo, che vivono nascosti tra i salici e le cannucce di palude. Nella macchia mediterranea, invece, è molto facile trovare aculei di istrice, magari vicino a fossette scavate per mangiare le radici dell'aro. Un discorso a parte merita il Falco Grillaio, che adora svernare in questi luoghi e che è stato scelto quale simbolo del Parco. Le Chiese Rupestri, che danno il nome al Parco, sono la principale è più spettacolare attrazione di questo territorio. Circa centocinquanta siti di culto, a Matera e nell'immediato territorio circostante, compresi in un lasso temporale che va dall'alto medioevo fino al secolo XIX, strettamente legati ad ogni fase storica, sociale e religiosa del territorio.
Guida Ambientale Escursionistica
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