Parma, Collecchio. Il Parco Fluviale Regionale del Taro tutela oltre 20 km di fiume, nel tratto di pianura alta fra Fornovo e Pontetaro, Parma, Emilia Romagna. Gli oltre 3.000 ettari di area protetta racchiudono ambienti molto diversi, ricchi di flora e fauna. Il greto del fiume è formato da isole di ghiaia e sabbia, utilizzate da varie specie di uccelli che vi depongono le uova. La vegetazione è costituita da piante pioniere e annuali messe a dura prova dalle piene; solo nelle zone più elevate crescono pioppi e salici. Ci sono poi le zone umide del Parco: i bracci secondari formati dalle piene, dove si cibano limicoli e aironi; i canali, creati per scopi irrigui e contornati da boschetti di ontani, salici e canneti, che nascondono i nidi del Martin pescatore; i laghi di ex cave, che ospitano tantissime specie vegetali legate all'acqua, come la tifa, il carice e la cannuccia di palude. Le aree boscate sono formate da essenze tipiche di ambienti umidi, pioppo bianco, salice bianco; alcune di esse ospitano una colonia di aironi di varie specie che nidificano in comunità. Ai margini degli ambienti più naturali si estende una zona prevalentemente agricola con insediamenti umani, sempre compresi nel Parco. Di particolare interesse è la Corte di Giarola, sede del Parco. Situata tra Parma e Collecchio, è un antico complesso monastico del medioevo, restaurato e inaugurato nel 1999.