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Torino. Il Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand, Piemonte, si estende sulla destra della Val di Susa e protegge una rigogliosa vegetazione, in particolare i pregiati esemplari di abete rosso. La maggior parte del territorio è ricoperto da boschi, ci sono poi pascoli e praterie d'alta quota. Al confine con i prati del fondo valle sono diffuse le latifoglie, tra le quali frassini, betulle, aceri e ontani. Più in alto, sui suoli particolarmente superficiali e rocciosi, cresce il pino silvestre, ricoperto da grossi cespugli di vischio. Tra i 1300 e i 1800 metri regnano incontrastati l'abete bianco e l'abete rosso. Al di sopra dei 2000 metri, il cembro è presente anche in formazione pura, molto rara nelle Alpi Occidentali, con la bellissima cembreta del Piccolo Bosco. Una foresta così estesa è l'habitat ideale per una grande varietà di animali. Sono molto numerosi i rapaci, tra i quali l'astore, lo sparviere, la poiana e il gheppio e una coppia di aquila reale. Tra i rapaci notturni, oltre all'allocco, presente alle quote più basse, si può avvistare il gufo reale e, nelle foreste di abete, la civetta capogrosso. Tra i mammiferi sono da ricordare le lepri, gli scoiattoli, le marmotte e altri piccoli roditori, la volpe e i mustelidi (ermellino, donnola, martora, faina e tasso). Particolarmente numerosa è la presenza di camosci, cinghiali, cervi e caprioli. Per via della posizione geografica strategica rispetto ai numerosi valichi di collegamento con i territori d'oltralpe, nei secoli sul territorio del Parco si sono moltiplicate le opere fortificate. Soprattutto a partire dal XVIII secolo, quando l'Alta Valle di Susa e la Val Chisone passarono sotto il dominio dei Savoia, emerse la necessità di costruire opere che potessero sbarrare ai Francesi l'accesso a Torino. Un bell'esempio è la Fortificazione di Exilles, a pochi chilometri da Salbertrand, il cui primo nucleo risale al XII secolo. Nata come castello medioevale, fu poi trasformata dai francesi in fortezza bastionata nel 1601. Il Forte venne poi ricostruito dai Savoia tra il 1818 e il 1829 nell'aspetto odierno, che ricalca l'assetto formale e difensivo della fortezza settecentesca. Aperto al pubblico, ospita due aree museali permanenti dedicate alle Truppe alpine e all'Architettura militare.