Parco Naturale delle Lame del Sesia

Vercelli, Albano Vercellese. Il Parco Naturale delle Lame del Sesia tutela un tratto particolarmente suggestivo del fiume, fra le province di Novara e Vercelli, Piemonte. L'area protetta è una vera oasi naturale in contrasto con i campi di risaie che la circondano. Lame, meandri, specchi d'acqua, boschi, ghiaie e sabbie, costituiscono gli elementi di un paesaggio incredibilmente mutevole e condizionato dai periodi di piena e magra del Sesia. Le lame, formazioni palustri e specchi d'acqua derivati da anse abbandonate dal fiume, sono popolate da specie igrofile e mesofile: la cannuccia di palude, la lisca maggiore, il giaggiolo acquatico, i giunchi, diverse carichi, la verde lenticchia d'acqua e l'erba gamberaia. Immediatamente a ridosso del letto fluviale si ritrova una fascia di salici, più all'interno, domina il tipico bosco planiziale padano: farnia, frassino, tiglio e acero campestre. Il sottobosco è ricco di specie arbustive, rifugio e cibo per gli uccelli. La fauna del parco è ricca di mammiferi come lo scoiattolo, il ghiro, il moscardino, il tasso, la puzzola, la volpa, la lepre, la donnola e il cinghiale. Ancor più interessante è l'avifauna con oltre 190 specie, tra queste si osservano facilmente l'airone cinerino, la garzetta e l'ibis sacro. Un attenzione speciale meritano le riserve naturali all'interno del Parco, scrigni preziosi di biodiversità animale e vegetale: la Palude di Casalbeltrame. Rimanendo nel territorio delle Lame del Sesia, degna di nota è l'Abbazia benedettina dei Santi Nazario e Celso a San Nazzaro Sesia, la massima espressione architettonica presente nell'area protetta. Venne fondata nel 1040 dal vescovo di Novara, ma gli edifici sacri al suo interno risalgono a epoche diverse: sono romanici il campanile e le due fiancate del nartece, la chiesa venne ricostruita nel XV secolo, mentre l'attuale chiostro è frutto di trasformazioni avvenute nei secoli XIV e XV. Poco fuori l'abitato, verso Villata, si erge il Santuario della Madonna della Fontana edificato a partire dalla fine del 1500 sopra una sorgente. La fonte, probabile luogo di culto in età pre-cristiana, sgorga nei pressi dell'altare e fuoriesce da una apertura praticata nel muro della chiesa.

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