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Sassari, Porto Torres. Il Parco Nazionale dell'Asinara occupa il territorio dell'omonima isola, dalla forma stretta e allungata, protagonista di una storia quanto mai travagliata. Abitata fin dal neolitico, è stata una Stazione Sanitaria di quarantena, un campo di prigionia nella prima guerra mondiale ed uno dei principali supercarceri italiani fino all'istituzione del Parco. Questo isolamento, durato oltre un secolo, ha generato da un lato un'aura di misterioso fascino intorno all'Isola e dall'altro ha consentito ad alcune aree di conservarsi incontaminate, rendendola un patrimonio unico e inestimabile. Tra i punti di particolare interesse, l'Area Fornelli dove sorge il complesso carcerario, un enorme edificio bianco di 8.000 mq risalente alla fine dell'800. La struttura del carcere è ancora ben visibile con l'impianto a doppia corte, le celle disposte nei lunghi corridoi e i diversi spazi interni per l'ora d'aria. Da vedere i giardini vicini all'ingresso principale, realizzati tra gli anni 1980 e 1981 dai detenuti dell'anonima sarda, con aiuole a forma di stelle, uccelli e ancore. Cala Reale è stato invece un importante lazzaretto con il compito di accogliere gli equipaggi delle navi colpite da malattie infettive. Conserva il Palazzo Reale, utilizzato dai Savoia durante le loro permanenze sull'isola, con la scalinata e i giardini. Alle spalle della residenza reale, oggi sede del Parco, si stende la Piana di Campu Perdu, dove sorgeva una colonia penale a vocazione agricola. Qui è possibile visitare le domus de janas (tombe prenuragiche) e l'Ossario Austro-ungarico, con la spoglie di oltre 5.000 prigionieri della Prima Guerra Mondiale. Particolarmente suggestivo è anche il villaggio di Cala d'Oliva, piccolo paesello costiero con le case bianche. Il borgo è costituito da edifici bassi ad uno o due piani nella parte "vecchia", mentre la zona più alta è caratterizzata da edifici legati all'attività carceraria, come la casa del Direttore, gli uffici della Direzione, la ex Caserma Agenti, oggi Foresteria del Parco, l'officina, la falegnameria, il Bunker, il mattatoio, il caseificio, il mantenimento e l'edificio della ex Diramazione Centrale, oggi Centro di Educazione Ambientale.