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Biella. La Riserva Naturale Speciale della Bessa, Piemonte, tutela un'area di 729 ettari fra Biella e Ivrea ed è parte della morena della Serra, considerata la più grande d'Europa. Cumuli di ciottoli attraversati da lunghi valloni e ricoperti da una fitta vegetazione, è questo l'aspetto inconsueto e quasi lunare della Bessa, antica miniera d'oro a cielo aperto utilizzata dai romani fra il tra il II e il I sec. a.C. Tra le specie vegetali predominano le querce, ma non mancano ciliegi selvatici, betulle, frassini, castagni e noccioli. Con l'arrivo della primavera, il profumo dei pruneti accompagna la fioritura dei ciliegi, del biancospino e della rosa. Tipico della Riserva è il giglio di San Giovanni, circondato da numerosi ciclamini; rare sono invece la pulsatilla montana e la stellaria bulbosa. Con un po' di pazienza si possono avvistare diverse specie di animali: caprioli, cinghiali, tassi, volpi e lepri. Tra gli uccelli sono frequenti i picchi; molto comuni anche la ghiandaia, la poiana, l'allocco e il succiacapre dalle abitudini crepuscolari. Nascosta tra i boschi della Riserva si cela un'imponente struttura preromana dall'aspetto fortificato, scoperta nel 1963, a cui è stato dato il nome di Castelliere. I dubbi sulla sua origine e sulla sua funzione, che rimangono tutt'ora, lo avvolgono in un'aurea di mistero che rende il luogo ancora più suggestivo.
Guida Ambientale Escursionistica