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Pesaro e Urbino. La Riserva Naturale Statale Gola del Furlo protegge un paesaggio pittoresco e selvaggio scolpito dal corso del Candigliano, Marche. Il visitatore che giunge nella Riserva rimane stupito di fronte allo spettacolo delle alte pareti rocciose dei monti Pietralata e Paganuccio, che si innalzano per centinaia di metri a picco su un verde lago e formano la caratteristica Gola del Furlo. Le acque del fiume Candigliano, che attraversano i due monti, si gettano a poca distanza nello storico fiume Metauro, luogo della sconfitta e morte di Asdrubale. La vegetazione è costituita in prevalenza da querceti con roverella, carpino nero, orniello, acero, sorbo. Tra le specie rare da segnalare, il delicato fiore bianco della Moehringia papulosa, endemica. La presenza di numerose specie di rapaci, che utilizzano le pareti della gola per nidificare, accresce il valore naturalistico della Riserva. Si possono osservare con facilità: l'aquila reale, lo sparviere, l'astore, l'albanella minore, il pellegrino e il larario. Tra i mammiferi si segnala la presenza del lupo, dell'istrice e della puzzola. Nella Riserva storia e natura sono fortemente intrecciate. La località nella quale sorge l'Area protetta prende il nome da Forulus e cioè dalla grande galleria romana aperta nel 76 d.C. dall'imperatore Vespasiano. A poca distanza sorgono l'Abbazia di San Vincenzo, detta di Petra Pertusa, in stile romanico del Vl secolo, e il Santuario del Pelingo del 1820. A pochi chilometri, l'antico borgo di Acqualagna, noto per i tartufi più pregiati d'Italia, e la città di Urbino, con il suo inestimabile patrimonio storico-artistico.
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