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Napoli. Il Parco Regionale dei Campi Flegrei custodisce un'area della Campania dall'imponente patrimonio archeologico, paesaggistico e naturalistico, tra le cittadine di Pozzuoli, Bacoli e Monte procida. Il territorio è contraddistinto da un unico sistema vulcanico, l'archiflegreo, in continua evoluzione e la Solfatara ne è una forte e surreale testimonianza. Situata nei pressi di Pozzuoli, è un cratere di lava ribollente nato 4.000 anni fa, che ha dato origine ad un paesaggio quasi lunare, tormentato da fumarole, sorgenti di gas e di acqua minerale, getti di fango caldo e scosse sismiche. La maggiore delle fumarole è la Bocca Grande, una sorgente naturale di vapore acqueo in pressione, che schizza fuori a 160°. Nei Campi Flegrei, protagonista, insieme alla natura, è la storia. Qui fu fondata la più antica città della Magna Grecia, Cumae, (VII, VIII sec a.c.) e in epoca imperiale romana l'area costituiva il secondo sistema urbano territoriale del mondo, che comprendeva il porto e la città commerciale di Puteoli, i porti militari di Lucrino e Miseno, il sistema delle ville imperiali e termali di Baia e Bacoli, oltre alla città di Cuma. Luogo misterioso da visitare è il lago d'Averno, circondato da colline boscose. Il paesaggio austero e le acque immote indussero gli antichi a considerarlo l'entrata agli Inferi. Nel I secolo d.C. l'imperatore Augusto decise di realizzare in questa zona una base navale, il Portus Julius, collegando il lago con il mare per mezzo di canali. I resti del Porto e delle ville dell'antica città di Puteoli (Pozzuoli) sono ancora visibili sul fondo del mare, preservati dal Parco Archeologico Sommerso di Baia.