Plastic Free: Liberiamo il mondo dall'inquinamento da plastica

Oggi desidero condividere con voi la mia avventura con “Plastic Free”, un’organizzazione di volontariato, indipendente e senza scopo di lucro, dedicata a progetti concreti per combattere l’inquinamento da plastica, che ho scoperto per caso lo scorso aprile e che ha cambiato radicalmente la mia percezione del mondo e rafforzato le mie responsabilità verso il problema dell’inquinamento ambientale.
Per chi non lo sapesse, Plastic Free è stata fondata da Luca De Gaetano, in poco tempo è diventata una delle realtà più attive in Italia e ha esteso la sua presenza in oltre 30 nazioni.

La mia esperienza è iniziata lungo il torrente Grana a Centallo, in provincia di Cuneo. Insieme ad altri volontari, abbiamo raccolto chili di plastica, vetro e altri materiali inquinanti. Alla fine della giornata, abbiamo piantato degli alberi, un gesto simbolico che rappresenta un nuovo inizio e la speranza per un futuro più sostenibile. Questa esperienza mi ha fatto sentire parte di un gruppo unito, tutti uniti dalla stessa determinazione.

Ho proseguito con un’altra attività nella frazione di Passatore, sempre a Cuneo, lungo il Sentiero delle Coccinelle, dove abbiamo estratto dei pneumatici dal terreno, addirittura delle ruote di trattore, insieme a vari rifiuti. È stato incredibile vedere quanta sporcizia si accumuli nei luoghi più inaspettati.
Anche in questa occasione l’unione e la determinazione dei partecipanti rendeva tutto possibile; insieme, sembrava che potessimo affrontare qualsiasi sfida.

Dato il mio ruolo di Guida Ambientale mi sposto molto, soprattutto in estate, ciò mi ha permesso di portare avanti questa missione anche in altre regioni, come in Toscana, per la precisione a Santa Maria a Monte e successivamente a Lucca. Ovunque, l’energia e la motivazione dei volontari rimanevano inalterate. E questa è una cosa che apprezzo moltissimo!
Anche a Savona, in Liguria, ho partecipato a ben due eventi di pulizia sulla spiaggia, raccogliendo plastica, vetro, ferro e altri materiali. Ed è sconcertante la quantità di rifiuti che si trova sia in mare che in montagna.

Questo mi ha fatto riflettere su un paradosso: siamo noi stessi a inquinare, è un fatto, e allo stesso tempo, siamo sempre noi a cercare di rimediare ai danni. Due tipologie di persone, ma sempre di persone si tratta. La plastica abbandonata sta devastando il nostro pianeta, minacciando la salute della fauna selvatica e, indirettamente, anche la nostra. Ma per assurdo siamo noi il problema e allo stesso tempo la soluzione!
Ogni anno milioni di animali muoiono a causa della plastica, intrappolati o soffocati, e le microplastiche hanno invaso gli oceani, i nostri oceani, trovando persino nei pesci residui di questa plastica, che noi gettiamo!

Di fronte a questa emergenza, quali azioni possiamo intraprendere? Sicuramente, dobbiamo smetterla di inquinare in questo modo, poi serve aumentare la consapevolezza, soprattutto nelle scuole, per educare le giovani menti a rispettare e proteggere il nostro pianeta. Puntare su azioni concrete, non solo partecipando a eventi di pulizia o iniziative simili. Bisogna iniziare a cambiare la nostra mentalità, diventare anche dei consumatori responsabili. Difatti, cosa ci impedisce di ridurre la produzione e l’uso della plastica nella tua vita quotidiana?

Ovviamente per me l’avventura con “Plastic Free” è appena iniziata, perciò preferisco chiudere questa mia condivisione con dei quesiti e riflessioni, che possano stimolare un confronto proficuo e ispirarvi a intraprendere azioni di cambiamento. Perchè la responsabilità è di tutti noi!

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