Querce d'Italia

In Italia vegetano una decina di querce indigene. 🌳

Spesso si presentano con un portamento imponente anche se ci sono specie arbustive.

Le foglie, alterne, sono talvolta lobate, talvolta dentate e sulla stessa pianta possono avere forme differenti, per la differenza del fogliame giovanile rispetto a quello adulto. 🍃

Le querce (Quercus) appartenenti alla famiglia delle Fagacee, sono piante monoiche, ovvero la stessa pianta porta sia i fiori maschili che quelli femminili. I fiori maschili sono riuniti in amenti di colore giallo, quelli femminili sono di colore verde. Il frutto è la ghianda.

Uno dei sistemi di classificazione delle querce si basa sulla maggior o minore persistenza delle foglie sulla pianta per cui possiamo distinguere querce a foglie persistenti (sempreverdi), semi-sempreverdi (cadono tardivamente in inverno) o caduche.

Esse sono generalmente molto longeve. Esistono, infatti, esemplari che superano i 500 anni di età e possono raggiungere anche i 30 metri di altezza.

Alcune specie di quercia
Una galla con ghianda e foglia di roverella
Una galla con ghianda e foglia di roverella

Una fighissima galla delle querce 🌳

Può formarsi su varie parti della pianta. È generata dalla parassitosi di funghi, batteri, insetti o acari. 🦠

Potrebbe essere definito un “tumore” in quanto consiste in una proliferazione delle cellule vegetali della pianta stessa.

In questo foto potete notare attaccata alla galla una foglia di roverella (Quercus pubescens), che è la specie di quercia più diffusa in Italia tanto che in molte località è chiamata semplicemente quercia. 🤷‍♂️ E’ una specie semi-sempreverde, cioè mantiene le sue foglie lobate (con pagina fogliare inferiore densamente pelosa) marroni anche d’inverno. 🍂

E’ di medie dimensioni a crescita molto lenta, vive in genere 200-300 anni ma alcuni esemplari possono raggiungere età molto 😯 più avanzate.

Ghianda di fragno
Ghianda di fragno

Questa è una bellissima ghianda di fragno 🌳 (Quercus trojana Webb).

Questa quercia in Italia è presente solo in Puglia (sulle Murge) e in Basilicata (nella zona della Murgia Materana).

Si tratta di un albero semi-sempreverde: in autunno le foglie, lunghe e dai margini seghettati, seccano 🍂 ma non cadono;

a primavera vengono sostituite dalle nuove in maniera che la chioma non rimanga mai spoglia. 💚

La grossa ghianda è racchiusa nella caratteristica cupola spinosa, molto spessa 😍

Cerro
Cerro

Cerro (Quercus cerris), specie decidua 🍂 a rapida crescita, molto presente in Italia.

E’ una pianta maestosa dalla chioma ovoidale, molto decorativa; il legname non è particolarmente pregiato rispetto alle altre querce nostrane, per via della mancata presenza di tannini che ne determinano una scarsa resistenza alle avversità.

Le sue ghiande sono caratteristiche per il cappuccio parzialmente ricoperto di una sorta di grossolana peluria riccioluta, di colore giallino chiaro, di cui sono rivestite anche le gemme, ciò che ne consente il riconoscimento in ogni stagione 🧐

Quercia spinosa
Quercia spinosa

La Quercia spinosa (Quercus coccifera) è una pianta sempreverde a portamento arbustivo-arboreo, con foglie persistenti, coriacee, lisce, con margine caratterizzato dalla presenza di spine ben evidenti. Il suo nome deriva dal latino coccum, termine genericamente usato per indicare le cocciniglie. Dato che la specie è attaccata, nelle aree calde, da una cocciniglia 🐞da cui si estrae un colorante rosso.

Può esser facilmente confusa con le forme giovanili del leccio che però presenta foglie pelose. Altro elemento di distinzione sono le ghiande della coccifera, solitarie o appaiate. con cupola coperta di squame spinescenti. 🗡

Leccio
Leccio

Il leccio (Quercus ilex) , è un albero sempreverde 🍃 maestoso, tipico delle zone submediterranee. Può raggiungere in condizioni ottimali i 20–30 m di altezza e si può trovare dalle macchie costiere fino in montagna 🔝(ad es. sull’Etna fino a 1800 m).

Le foglie sono semplici, a lamina coriacea a margine intero o dentato, molto variabile nella forma che va da lanceolata ad ellittica con pubescenza (pelosità) sulla pagina inferiore.

Le sue ghiande sono coperte dal cappuccio provvisto di squame ben distinte.  Maturano nello stesso anno della fioritura, in autunno.

La ghiandaia
La ghiandaia

La diffusione spontanea abbastanza rapida delle querce è dovuta anche grazie a un amico molto speciale: la ghiandaia. 🐦

Il suo nome deriva dalle sue preferenze alimentari, appunto, le ghiande. Questo corvide per l’inverno raccoglie soprattutto il frutto delle querce, 🌳 nascondendo le sue provviste nel suolo del sottobosco e delle campagne.

Alcune di queste ghiande vengono recuperate e mangiate, anche nella primavera successiva, ma altre restano abbandonate dando luogo a nuove piante di quercia, anche molto lontano dal luogo di maturazione e caduta della ghianda dall’albero. Quindi  effettuando involontariamente una semina perfetta.

L’uso delle querce

Da tempi oramai remoti, la quercia simboleggia la forza e la robustezza: il genere botanico Quercus significa letteralmente “albero bello” dalla traduzione celtica.

E’ una pianta di vario utilizzo, a seconda della specie, il legno di alcune è apprezzato ed utilizzato come legna da ardere, per l’ottimo valore calorifico e lenta combustione.🔥  Di altre è considerato pregiato e viene utilizzato, oltre che nella fabbricazione di mobili, nell’edilizia, per travature, parquet, nei cantieri navali, nella costruzione di doghe per botti per l’invecchiamento dei vini e altre bevande alcoliche, ed anche per la costruzione di bare. ⛵

Le ghiande sono cibo non solo per alcuni animali 🐷🐗🐿🐦 ma anche per noi, in passato nei periodi di carestia, per fare una specie di pane o piadina di ghianda. 🍞

Infatti per renderle commestibili, si facevano prima essiccare al sole, poi lasciate per diversi giorni sotto l’acqua corrente o bollite per eliminare il tannino (causa del gusto amaro e della presenza di alcune sostanze tossiche), si attendeva che si asciugassero per bene, si pelavano, si tostavano e si macinavano con apposite mole in pietra ottenendo una farina.