Rimani aggiornato sulle ultime novità di escursionismo.it
Iscriviti ora alla newsletter
Sorge all'Alpe Mota, poco a valle del Passo di Grandazzo.
a) Dai Piani di Bobbio (accesso in funivia da Barzio) si segue per un tratto la strada per Valtorta per poi abbandonarla deviando a sinistra lungo il sentiero n° 89 che, tenendosi sul versante orientale della cresta spartiacque, porta al Passo del Grandazzo. Da qui si scende brevemente verso sinistra (W) e si raggiunge il rifugio. b) Prima del piazzale della funivia di Barzio 810 m, si imbocca a destra una stradin, chiusa al transito e la si percorre fino al bivio che si trova nei pressi dei primi casolari di Nava. Si trascura la diramazione di destra che sale ai Piani di Bobbio e si prosegue a sinistra attraversando la conca dell'Alpe Nava 914 m. Si prosegue poi in piano sino alle ultime baite dove la strada diventa sentiero (segnavia rosso - bianco - rosso, n. 19) e che con una curva verso destra, entra nella Valle Scedrii attraversandola per entrare poi nella Valle della Snella. Scavalcata una costa boscosa, si supera un profondo canale roccioso con l'aiuto di catene salendo poi alla Baita di Piancagianni ("Piancagiàa") 983 m. Si guadagna un poggio da dove si scende a sinistra andando a guadare le acque dell'Acquaduro; si risale lungo la faggeta della sponda opposta fino ad una dorsale erbosa (paletto segnavia - sentiero da Introbio) dove si trovano i ruderi dell'Alpe Tè 1383 m. Si continua lungo la dorsale erbosa, e dopo aver traversato un altro rivo, si sale ancora per poi traversare un valloncello e giungere al rifugio.
Al Rifugio Grassi Alberto1987 m (E; 1-1,30 ore).
Al Rifugio Sora-Casari 1700 m (E; 2 ore).
Al Rifugio Lecco 1780 m (E; 2 ore).
Al Pizzo dei Tre Signori 2553 dal Passo di Comisolo lungo la via del "caminetto"
Periodo consigliato: luglio - ottobre Dislivello: 566 m Difficoltà: EE/F Tempo di salita: 2 ore Prima ascensione: Lorenzo Paribelli, Michele Reina con la guida Giuseppe "Fulatt" Rigamonti il 21 aprile 1881.
Percorso
Dal Rifugio si sale in breve al soprastante Passo di Grandazzo. Da qui si devia a sinistra salendo a raggiungere il Passo del Toro per proseguire a mezza costa fino alla Bocchetta di Foppabona 1991 m, da dove con un nuovo tratto a mezza costa e qualche saliscendi si giunge al rifugio Grassi. Dal rifugio si segue il "Sentiero delle Orobie occidentali" che si attiene grosso modo al crestone che verso Est porta sulla vetta del Pizzo dei Tre Signori dopo aver formato la Cima di Camisolo. Oltrepassata questa vetta si giunge al Pian delle Parole, terrazzo erboso al cui margine orientale pare sorgesse un fortilizio celtico che ha dato il nome alla località:Castel Reino (in questo tratto si trova un antico cippo confinario del 1776 fra lo Stato di Milano e lo Stato Veneto. Poco dopo si giunge alla Bocchetta Alta 2235 m oltre la quale si mette piede sulla cresta Ovest del Pizzo dei Tre Signori. Lasciando a destra il "sentiero dei solivi" si procede direttamente con fatcosa camminata raggiungendo le prime rocce. Con qualche tornante ed alcuni facili passaggi su roccia si giunge alla base di un profondo spacco roccioso detto il "caminetto". Si entra nel camino e lo si percorre facilmente uscendone a sinistra grazie ad una cenga che permette di raggiungere l'Anticima da dove si scende ad una selletta oltre la quale si è in vetta.
Al M. Foppabona 2082 m per il Passo di Grandazzo e il crinale Sud (EE; 2 ore).
Kompass 1:50.000 n°105 "Lecco-Valbrembana" IGM 1:50.000 "Lecco"