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Noto anche come "Rifugio del Fulatt", sorge circondato dal bosco, in località Bocca di Biandino, punto in cui la valle piega verso E.
Dalla Via dei Ceppo, a Introbio, si va alla Cappella di Sant'Uberto, dove inizia il sentiero n° 40, poco dopo s'incrocia la sterrata che porta in Val Biandino. Lasciato sulla destra, il sentiero per il rif. Buzzoni (segnavia), la carrozzabile prosegue pianeggiante sul versante destro idrografico della valle, mentre il sentiero corre sulla sponda opposta fino al "monumento del partigiano". Qui si attraversa il torrente Troggia e, sul versante opposto si percorre un'antica mulattiera reimmettendosi nella strada a quota 970 m circa. Poco dopo una grande fontana, "Fonte S. Carlo" 1020 m, si incontra il Ponte dei Ladri che permette di ripassare sul versante opposto della valle e si prosegue sulla strada fino al rifugio.
Al Rifugio Grassi Alberto1987 m per il Passo di Comisolo (E; 1,30 ore).
Al Rifugio Santa Rita 1988 m (E; 1 ora).
Al Rifugio Casera vecchia di Varrone 1675 m (E; 1,30 ore)
Al Rifugio F.A.L.C. 2120 m (E; 2,30 ore).
Al Pizzo Varrone 2325 m
Al Pizzo dei Tre Signori 2553 m per la cresta NNW
Periodo consigliato: luglio - ottobre Difficoltà: EE Tempo di salita: 3 ore.
Percorso
Dal rifugio si segue la mulattiera (segnavia n° 41) che traversa il torrente Troggia su un ponte e corre sul versante destro idrografico della valle giungendo al rifugio della Madonna della Neve. Da qui si continua nella stessa direzione fino alla Casera di Sasso 1661 m poi, per pascoli ripidi, si arriva al Baitello del Lago 1844 m e, poco dopo si giunge sulle rive del Lago di Sasso 1922 m. Si contorna il lago sulla sponda occidentale e si traversa ad arco verso sinistra la conca detritica del lago per poi superare un salto roccioso alla cui sommità s'incrocia il sentiero che proviene dal rif. Grassi. Andando verso sinistra ci si porta nel vallone detritico compreso fra il Pizzo Varrone a sinistra e la cresta del Pizzo dei Tre Signori a destra. Si piega ora a destra e si risale il vallone fino alla Bocchetta del Piazzocco 2252 m. Dal valico seguendo le segnalazioni e un'agevole traccia si volge a sinistra percorrendo la tondeggiante cresta NNW della nostra montagna raggiungendone in breve la sommità.
Al Pizzo dei Tre Signori 2553 m per la cresta W
Periodo consigliato: luglio - ottobre Difficoltà: EE/F Dislivello: 566 m Tempo di salita: 3,30-4 ore. Prima ascensione: Lorenzo Paribelli, Michele Reina con la guida Giuseppe "Fulatt" Rigamonti il 21 aprile 1881.
Percorso
Dal rifugio si imbocca il sentiero (segnavia n° 76) che, lambiti i rifugi Tavecchia ed ex Pio X, piega gradualmente verso ESE risalendo una costa boschiva per sbucare al Passo del Camisolo 2020 m c. da dove si scende brevemente fino al rifugio Grassi. Ora si segue il "Sentiero delle Orobie occidentali" che si attiene grosso modo al crestone che verso E porta sulla vetta del Pizzo dei Tre Signori dopo aver formato la Cima di Camisolo. Oltrepassata questa vetta si giunge al Pian delle Parole, terrazzo erboso al cui margine orientale pare sorgesse un fortilizio celtico che ha dato il nome alla località: Castel Reino (in questo tratto si trova un antico cippo confinario del 1776 fra lo Stato di Milano e lo Stato Veneto. Poco dopo si giunge alla Bocchetta Alta 2235 m, oltre la quale si mette piede sulla cresta W del Pizzo dei Tre Signori. Lasciando a destra il "sentiero dei solivi" si procede direttamente con faticosa camminata raggiungendo le prime rocce. Con qualche tornante ed alcuni facili passaggi su roccia si giunge alla base di un profondo spacco roccioso detto il "caminetto". Si entra nel camino e lo si percorre facilmente uscendone a sinistra grazie ad una cenga che permette di raggiungere l'anticima da dove si scende ad una selletta oltre la quale si è in vetta.
Kompass 1:50.000 n°105 "Lecco-Valbrembana"
C.M. Valsassina-Valvarrone-Val d'Esino e Riviera: carta 1:50.000 "Grigne-Resegone-Campelli-Tre Signori-Legnone"