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Il piccolo rifugio ricavato restaurando una delle baracche militari qui costruite durante la guerra 1915-1918.
Traversata la SS del Gavia si imbocca una stradina che scende verso il torrente, lo traversa su un ponte e si porta sul versante opposto della Valle di Gavia raggiungendo in breve l'edifico abbandonato del rifugio di Gavia 2541 m. Da qui si prende un sentiero che sale in direzione NE in diagonale a percorrere le pendici NW della Punta della Sforzellina raggiungendo il promontorio 2637 m per poi immettersi nella Val Dosegù. Si scende sul fondovalle e senza traversare il torrente lo si costeggia su terreno morenico fino al pianoro del circo terminale della valle, sovrastato dalle seraccate della Vedretta del Dosegù. Si piega ora a destra raggiungendo la base (2800 m circa), del tozzo costone occidentale della Cima di Vallombrina e si continua lambendo due successivi laghetti glaciali ai piedi del ghiacciaietto sottostante il Passo Dosegù. Si piega poi gradualmente ad arco di cerchio verso sinistra e si sale su terreno detritico fino ad un costone dove si incrocia un vecchio sentiero militare. Seguendo il tracciato verso sinistra si raggiunge la cresta spartiacque presso la quota 3140 nei cui pressi si trova il rifugio. Da qui ancora su un tracciato militare si prosegue attenendosi al crinale in direzione NE fino al rifugio.
n.n
P.ta di Vallombrina (EE/F; 0,30 ore).
IGM 1:25.000 «S. Caterina Valfurva» e 1:50.000 «Ponte di Legno»; Kompass 1:50.000 «Ortles-Cevedale»