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Sorge quasi al centro dell'anfiteatro della Valle dell'Oro, è punto tappa del Sentiero Roma che in questo settore si chiama invero Sentiero Risari. Accanto all'edificio sorge il bivacco invernale Silvio Saglio: 9 posti letto.
Da Bagni Masino proseguire a piedi per una stradetta che poco dopo esce dal bosco e lambisce sulla sinistra un vasto prato (a dx. deviazione per rif. Gianetti). Traversato il torrente su un ponte in pietra il sentiero prosegue in piano lambendone la sponda per poi raggiungere il piede del monte. Inizia qui una lunga e ripida serie di tornanti che sale nel bosco. Poco dopo l'inizio della salita si tralascia una deviazione a sinistra e si prosegue nel bosco sempre più fitto oltrepassando due successive e panoramiche radure. Un ultimo tratto nell'abetaia porta a lambire una gran parete granitica per poi sbucare fra i massi di una gigantesca e antica frana presso i quali sorge l'Alpe Oro. Sempre ben tracciato il percorso oltrepassa i blocchi e per dossi erbosi giunge al rifugio.
Al Rifugio Gianetti Luigi 2534 m per il Passo del Barbacan (EE; 2,30 ore). Dal rifugio si sale per pascoli verso N seguendo le abbondanti segnalazioni del Sentiero Risari. In tal modo si taglia tutta l'alta Valle dell'Oro portandosi sotto la bella guglietta della Punta Milano. Qui si abbandona il tracciato che sale a sinistra per il Passo dell'Oro e si prosegue nella stessa direzione di marcia raggiungendo un facile canaletto (corda fissa) che porta ai ripidi pendii prativi del versante S della Cima del Barbacan. Per la traccia che li percorre si raggiunge la cresta E della Cima del Barbacan poco sotto la vetta. Da qui si scende sul versante di Val Porcellizzo per un sistema di cenge detritiche (corde fisse - attenzione con neve e ghiaccio)che, con un lungo diagonale portano nuovamente sugli alti pascoli. Per traccia (segnalazioni giallo-rosse si percorre tutto il versante destro orografico dell'alta Val Porcellizzo fra tratti erbosi, placche e blocchi granitici perdendo leggermente quota e raggiungendo il rifugio.
Al Rifugio Brasca Luigi1304 m per il Passo Ligoncio 2575 m (EE; 3 ore).
Al Rifugio Brasca Luigi 1304 m per il Passo dell?Oro 2574 m (EE; 3 ore).
Al Rifugio non custodito Volta Alessandro 2212 m per il Passo della Vedretta (EE; 3 ore).
Al Pizzo Ligoncio 3032 m, per la via normale del Masino. Dislivello: 950 m. Difficoltà: F+. Tempo di salita: 3 ore. Attrezzatura: corda, cordini, utili piccozza e ramponi ad inizio stagione. Prima ascensione: F. Lurani, A. Baroni e G. Fiorelli, l'8 agosto 1881.
Percorso
Dal rifugio si sale in direzione Sud-ovest per pascoli seguendo le indicazioni (segnali bianco-rossi) per il Passo Ligoncio. Giunti sotto la Punta della Sfinge, abbandonare le segnalazioni, che salgono a destra verso il passo e proseguire aggirando al piede le pareti della Sfinge e il tozzo sperone Est del Ligoncio. Al di là di esso si piega a destra salendo verso il piede della parete. Si percorre una facile fascia di placche mettendo piede su un nevaio (detriti a tarda stagione) e lo si risale tendendo a destra. Da ultimo nuovamente per detriti si imbocca un canalino che in alto presenta una sorta di arco naturale formato da un grande blocco incastrato. Per una agevole cengia si prosegue finché non é possibile piegare a sinistra per raggiungere la grande terrazza detritica che precede la vetta (neve ad inizio stagione). Puntando alla volta della cima, la si raggiunge senza difficoltà.
CNS 1:50.000 «Monte Disgrazia» e 1:25.000 «Sciora»; Carta Multigraphic «Pizzo Bernina-Monte Disgrazia» 1:50.000; Kompass 1:50.000 «Chiavenna-Val Bregaglia»; IGM 1:25.000 «Pizzo Badile».