Rifugio Mondovì e la Cima delle Saline in Val Ellero

Dalla Porta di Pian Marchisio si segue la strada sterrata che scende nell’ampia piana pascoliva di Pian Marchisio. In fondo alla discesa, guadando il Torrente Ellero, si prosegue lungo un tratto pianeggiante a fianco del torrente.

La sorgente del fiume si trova presso l’intero pianoro,  un’ampia conca di origine lacustre ai piedi della Cima delle Saline che spicca su tutto il paesaggio circostante. Il torrente che scende in valle ci accompagna sino a “Sella Ciappa” un edificio seminterrato con volta a botte ricoperta di zolle d’erba. Questi particolari edifici, utilizzati per la conservazione dei formaggi, sfruttavano il parziale interramento e la copertura in zolle per avere un buon isolamento dal caldo e mantenere temperature interne costanti e fresche.

A pochi passi il sentiero che conduce direttamente al Rifugio Mondovì De Giorgio. Lo stesso nome “Mondovì” non fu casuale, ma significò l’omaggio all’omonima città monregalese, al battaglione alpini del 1° reggimento e ai tanti volontari che contribuirono alla sua costruzione.

Giunti a questo punto inizia il nostro girovagare intorno alla Cima delle Saline, chiamata così perchè prende il nome dal vicino Passo delle Saline, cosiddetto perché posto sulla via un tempo percorsa per il commercio del sale tra Piemonte e Liguria. Dopo aver risalito il crinale di un lungo dosso, il sentiero si sposta sulla destra orografica e serpeggia tra ondulati pendii prativi. Le numerose tracce, anche create dagli animali al pascolo, complicano un poco l’individuazione del percorso corretto, ma senza eccessivi problemi, si guadagna comunque l’ampia e prativa insellatura di Porta Sestrera.

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