Esiste un luogo misterioso nell’isola di Salina, nel cuore delle Eolie, quello conosciuto col nome de Le Grotte dei Saraceni. Quest’ultime si trovano lungo uno dei percorsi più impegnativi verso la cima di Monte Fossa delle Felci (962 m), ma per fortuna non sono situate così in alto, fermandosi presso Serro dell’Acqua.
Le grotte sono state chiaramente sfruttate da un insediamento rupestre, durante le invasioni piratesche in epoca medievale. Con l’ulteriore peculiarità che quanto indicato nella segnaletica ufficiale è solo una piccola parte di quelle esistenti, perché le più suggestive… stanno da un’altra parte. Celate a qualsiasi sguardo esterno dentro un vallone, le cui differenti colorazioni indicano le varie fasi eruttive di Serro del Capo, le grotte possono essere raggiunte affidandosi preferibilmente a chi è esperto della zona.
Alcune fonti fanno risalire queste grotte al VII sec. d.C., ma la maggior parte concorda nell’individuare come periodo di riferimento il secolo successivo, in cui questa parte nascosta di Salina è stata rifugio di chi stava fuggendo da un disastro naturale che verrà raccontato in loco. Trattandosi di grotte artificiali costruite all’interno di altre naturali, quelle dei Saraceni si mostrano come una serie di cunicoli celati uno dentro l’altro, i cui indizi (rintracciabili all’interno, da occhi esperti) fanno pensare ad un luogo di culto. Si parla anche di una grotta, oggi crollata, su cui ci sarebbe anche da discutere…. Probabilmente, le Grotte sono state poi rifrequentate nei secoli successivi, a causa di altri drammatici avvenimenti.
Come già accennato, questo sentiero è uno di quelli che anticamente conducevano a Monte Fossa delle Felci; continuando a salire, infatti, ci si immetterà nella carreggiata che porta in cima. Vi sarà la possibilità di scendere verso Pizzo Capo, per ammirare alcuni dei panorami migliori in assoluto con la visione delle altre isole. L’ideale è scendere verso Valdichiesa, passando per il sentiero in cui il bosco fitto di Salina respira grazie alle eriche e agli eucalipti, tra i picchi di montagna che ricordano le alture andine. Un tipo di percorso che si consiglia soprattutto in autunno, sia per gli avvolgenti odori di humus che per la temperatura moderata, e preferibilmente in prima mattinata.
Michele Merenda